Milano, intercettata lettera intimidatoria a Laura Boldrini
La missiva è stata intercettata in un ufficio postale di smistamento. Conteneva un proiettile calibro 3,80 e una minaccia da parte delle Nuove Brigate: ''ti getteremo l'acido addosso"
La lettera minatoria firmata direttamente dalle Nuove B, dove B sta per Brigate, è stata rintracciata durante un’operazione di normale smistamento all’ufficio postale.
Erano le ore 19 di mercoledì 5 febbraio e, nell’ufficio postale di Roserio, periferia nord di Millano, si smistava la posta, come tutti i giorni, quando inaspettatamente compare una lettera sospetta indirizzata alla terza carica dello Stato, Laura Boldrini . Gli impiegati dell’ufficio postale, senza perdere tempo, avvisano la polizia postale e la DIGOS . Quella busta insolita in effetti si rivela non solo sospetta ma anche minatoria. Infatti, la lettera contiene un esplicito messaggio intimidatorio : ”sappiamo dove sei”, scrive l’estensore alla Boldrini, ”e ti verremo a prendere”, vago riferimento anche ai familiari. Poi la minaccia esplicita: ”ti getteremo acido addosso”. Nella busta, accanto al messaggio scritto a mano dalle Nuove B , viene trovato anche un proiettile calibro 3,80 che completa il senso della minaccia e ci porta indietro nel tempo, negli anni settanta. I famigerati anni di piombo, periodo storico difficile che l’Italia aveva faticosamente messo alle spalle. L’indirizzo di recapito indicato sulla lettera è quello di via Del Nazareno , vago riferimento alla sede del Pd. La DIGOS sta valutando anche il particolare della firma della lettera minatoria. A differenza dei tradizionali messaggi stile anni di piombo scritti dalle Brigate Rosse, questa volta la firma è diversa dal solito. Non più B.R., ma Nuove Brigate . La Presidente sarebbe nel mirino intimidatorio per via delle dichiarazioni rilasciate recentemente in un programma televisivo di RAI 3. Quella sera, a ”Che tempo che fa”, aveva attaccato gli utenti del Blog di Beppe Grillo , definendoli tutti ”potenziali stupratori”. Il Movimento 5 Stelle nel frattempo, aveva individuato una soluzione idonea a quella accusa: una maxiquerela. L’iniziativa della querela di massa è stata lanciata sul social network Facebook con il sostegno di diversi parlamentari. Alla maxiquerela contro la Boldrini hanno aderito, tra gli altri, Alessandro Di Battista e Alessio Villarosa.