Varese, ergastolano Domenico Cutrì evaso: è caccia all’uomo in tutta Italia
E' caccia all'uomo in tutta Italia per l'evasione dell'ergastolano Domenico Cutrì, temuto boss della 'Ndrangheta. Si cercano anche due o tre uomini che lo avrebbero aiutato a fuggire
Nella giornata di ieri a Gallarate, in provincia di Varese, l’ergastolano Domenico Cutrì è evaso. Ora è caccia all’uomo non solo nella zona, ma in tutta Italia, e si cercano anche i componenti del commando che hanno fatto sì che l’ergastolano fuggisse. Una scena da film è quella che si è consumata ieri. Gli agenti della Polizia penitenziaria stavano scortando Domenico Cutrì, 32 anni, per accompagnarlo ad un processo, ma il furgone è stato assalito da un commando armato.
Il fratello dell’ergastolano, Antonino, 30 anni, è rimasto ferito nello scontro a fuoco con la Polizia ed è stato portato in ospedale, dove poi è morto.
Ora è caccia all’uomo in tutta Italia. Domenico Cutrì a quest’ora potrebbe essere ovunque, ed oltre a lui si cercano almeno altri due o tre uomini che lo avrebbero fatto evadere. Si è trattato di una vera e propria spedizione per liberare l’ergastolano. I malviventi sono sopraggiunti sul posto a bordo di due auto, e una di esse è stata rinvenuta nelle vicinanze del tribunale. A bordo dell’automobile erano presenti alcune armi.
L’ergastolano Domenico Cutrì è un 32enne di origini calabresi, considerato un pericolosissimo boss della ‘Ndrangheta. Era stato condannato alla massima pena per essere stato il mandante dell’omicidio a Trecate, in provincia di Novara, il 16 giugno 2006, di Lukasz Korbzeniecki, un uomo originario della Polonia di professione magazziniere.
Ed ora Domenico Cutrì è evaso, e potrebbe trovarsi a bordo di una Citroen c3 di colore nero con la targa EM 197 ZE. E’ questa infatti la seconda auto utilizzata dai malviventi per il blitz contro la Polizia penitenziaria.
Si attendono ulteriori aggiornamenti su questa vicenda che sta tenendo l’Italia con il fiato sospeso. La speranza è che Cutrì non faccia del male a nessuno e che venga catturato per scontare la sua pena, quella massima, ovvero l’ergastolo.