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Grillo e il “colpo di stato” delle istituzioni: “E’ la fine della democrazia”

Grillo riaccende la polemica sul decreto Imu-Bankitalia e attacca ancora la Boldrini. Per il leader del Movimento 5 Stelle è in atto un vero e proprio colpo di stato che segnerà la fine della democrazia

Mentre il Governo chiede la fiducia sul decreto Svuotacarceri e il Movimento 5 Stelle decide di non partecipare in segno di protesta, Beppe Grillo torna sul decreto Imu-Bankitalia e attacca nuovamente il presidente della Camera Laura Boldrini.

I grillini non si placano e continuano la loro ferrea opposizione. “Il decreto svuota-carceri farà uscire con grandi sconti di pena mafiosi, assassini e stupratori. Quelli veri. L’enorme ipocrisia della maggioranza ha raggiunto il culmine. Grazie alla nostra opposizione il Governo ha rimandato in commissione questo decreto della vergogna. La battaglia parlamentare per evitare questo indulto mascherato continua”.

Ieri pomeriggio i parlamentari delle commissioni Giustizia Camera e Senato hanno inviato ai responsabili dell’ordine pubblico, ai vertici della magistratura e all’Anm una lettera aperta in merito allo svuotacarceri: “Con i mafiosi per strada – si legge sul blog di Grillo – usciti dalle patrie galere prima del tempo, con che coraggio continuerete a guardare le foto di Falcone e Borsellino? Con che coraggio guarderete in faccia un poliziotto in divisa, quando il suo sacrificio quotidiano viene mortificato da un provvedimento che rimette in libertà migliaia di detenuti? Fate sentire la vostra voce, perché questo decreto ha già causato troppi danni e deve decadere”.

Come se non bastasse, Beppe Grillo ha poi confermato la linea dura del Movimento 5 Stelle ed ha nuovamente alzato i toni sul decreto Imu-Bankitalia: “Laura Boldrini deve dimettersi, ha violato, lei che doveva farle rispettare per ruolo, le leggi della democrazia. Nessuno prima di lei si è spinto fino a questo punto. Il M5S farà in modo di invalidare il decreto e di ottenere le dimissioni della Boldrini. In alto i cuori”. “E’ in corso un colpo di Stato – ha proseguito il leader pentastellato sul suo blog – e non puoi più far finta di nulla. Non è il primo, potrebbe essere l’ultimo […]. In questi anni ci sono stati molti colpetti di Stato dall’adozione del Porcellum che ha creato un Parlamento di nominati dai partiti, all’uso indiscriminato dei decreti-legge che ha spossessato il Parlamento della funzione legislativa con il beneplacito del Presidente della Repubblica […]. La scorsa estate – continua Grillo – c’è stato un tentativo di colpetto di Stato per scardinare la Costituzione modificando l’articolo 138, ma è stato sventato dal M5S. La volontà popolare viene rappresentata dagli eletti in Parlamento e l’Italia, secondo la Costituzione, è una Repubblica parlamentare. Così dovrebbe essere, ma non è così”.

Il futuro secondo Grillo – […] il passo successivo è l’eliminazione dell’opposizione. Finora non era necessario. I partiti per più di vent’anni hanno esercitato un consociativismo spinto, larghe intese sottobanco. Non c’era bisogno di far tacere l’opposizione perché non c’era opposizione […]. Si riabilita il socio Berlusconi, uscito dal Senato per esclusivo merito del M5S. Si fa una legge elettorale extraparlamentare, il Pregiudicatellum, con un pregiudicato e un condannato in primo grado, Renzie, assistiti da Verdini che ha più processi che anni, per impedire in qualunque caso la vittoria del M5S […]. In aula, però il M5S ha ancora diritto di parola e può far decadere dei decreti legge porcata come Imu-Bankitalia che ha regalato 7,5 miliardi alle banche […]. Va tolto perciò, per finire il lavoro, anche il diritto di parola all’opposizione. Ed è avvenuto – sentenzia Grillo -, è avvenuto con una decisione che non rientra nelle facoltà della presidente Boldrini, che non è presente nelle procedure della Camera, come una volta si faceva per i decreti regi […]. È un fatto gravissimo, avvenuto per la prima volta nella storia della Repubblica. D’ora in poi, qualunque discussione parlamentare può essere annullata, qualunque decreto-legge può essere approvato senza modifiche. È la fine della democrazia”.



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