Napoli: lavoratori in questura dopo avere occupato la Provincia
Alcuni manifestanti si sono introdotti negli uffici della Provincia di Napoli e nella Cappella San Severo per protestare sul lavoro che non c'è
Sta accadendo a Napoli: un gruppo formato da trenta ex dipendenti dei Consorzi di bacino della Campania ha deciso di manifestare in piazza Matteotti. Alcuni di loro sono riusciti addirittura ad intrufolarsi negli uffici della Provincia.
Il motivo di questa manifestazione è dovuto dalla mancanza di lavoro che non c’è: i partecipanti hanno organizzato dei sit in in diversi punti del centro storico del capoluogo campano. La situazione, già molto tesa di suo, sembra essersi aggravata ancora di più nelle ultime ore: alcuni degli ex dipendenti dei Consorzi di bacino, infatti, hanno deciso di occupare gli uffici della Provincia e hanno minacciato di lanciarsi nel vuoto.
I dipendenti della Astir hanno deciso di posizionarsi davanti agli uffici dell’Assessorato all’Ambiente in via De Gasperi, mentre alcuni iscritti ai sindacati Lsu, si sono piazzati dinanzi alla sede della Regione situati in via De Cesare.
I tre focolai di protesta sono controllati da alcuni agenti della Digos della Questura di Napoli e da alcune pattuglie dei carabinieri che monitorano tutte le operazioni dei manifestanti minuto per minuto. Le forze dell’ordine, tuttavia, hanno dichiarato che almeno per il momento queste proteste non hanno provocato dei disordini nel traffico cittadino.
Anche la Cappella Sansevero è stata presa di mira dai manifestanti: un gruppo di persone aderenti al movimento di disoccupati dei “Banchi Nuovi”ha occupato questo monumento del centro storico di Napoli al cui interno è presente “Il Cristo velato”. Alcuni di loro attualmente sta protestando all’interno della cappella funeraria dei principi Di Sangro mentre gli altri (circa un centinaio di persone), si sono posizionati all’esterno della chiesa. Le forze dell’ordine sono state costrette a chiudere l’ingresso della Cappella.
Tutti i manifestanti stanno protestando per chiedere alle autorità lo sblocco dei fondi per i disoccupati che sono già stati stanziati e l’istituzione di un gruppo formato da Comune, Provincia, Regione e Ministero del Lavoro per sbloccare questa situazione di tensione e rabbia.