Attualità Italiana

Italicum, Schifani: Senza preferenze, Ncd pronto a ricorrere a referendum

L'esponente del Nuovo Centrodestra, Renato Schifani, ha ribadito l'esigenza di ritornare alle preferenze, specificando che che se così non sarà si ricorrerà al referendum abrogativo

La legge elettorale continua a tenere banco in Parlamento. Se Berlusconi e Renzi pensano di aver trovato un accordo, i piccoli partiti – intimoriti dalle soglie di sbarramento – sono pronti alla battaglia. Tra di essi anche il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano che oggi, per bocca di Renato Schifani, ha dichiarato di essere pronto a raccogliere le firme per un referendum abrogativo.
Schifani ha posto l’attenzione sul capitolo preferenze. La proposta condivisa da Partito Democratico e Forza Italia, infatti, non prevede la reintroduzione della possibilità per l’elettore di scegliere il proprio candidato, ma semplicemente si premurebbe di ridurre i listoni del Porcellum a una misura più consona e accettata dalla Corte Costituzionale.
Ma come detto il Nuovo Centrodestra non ci sta.
L’ex presidente del Senato ha dichiarato oggi: “Insisteremo sempre sulle preferenze e arriveremo eventualmente anche ad un referendum abrogativo se non dovessero essere accolte“. Schifani, che è intervenuto a Salerno ai margini della convention del partito ha poi proseguito con un auspicio: “Mi auguro che la Camera e il Senato possano dire la propria. Dobbiamo restituire agli italiani la possibilità di scegliere i propri eletti. Finiamola con queste liste bloccate, con il parlamento dei nominati“. Dietro le parole di Schifani, però, una contraddizione: il testo base per la riforma elettorale (compreso il capitolo per le liste bloccate) è stato di recente firmato non solo da Pd e Forza Italia, ma anche dal Nuovo Centrodestra.
Per Schifani, infine, bisognerebbe pensare a un Letta-bis e nel dire questo si rivolge direttamente al neosegretario del Pd, Mattero Renzi: “Adesso che l’iter della legge elettorale è ben avviato – ha concluso Schifani – se Renzi avesse veramente attenzione alle emergenze gravi che pesano enormemente sulle famiglie e sulle imprese, poiché non crediamo che egli oggettivamente voglia creare un distacco tra il Paese e la maggioranza che sostiene l’esecutivo, non dovrebbe sottovalutare l’urgente esigenza di dare più forza all’azione del governo, dando vita ad un Letta-bis“.



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