Attualità Italiana

Belluno, nuovo blackout per la neve: l’ira degli abitanti

Un nuovo blackout ha causato gravi disagi alle popolazioni della provincia di Belluno. Luxoticca ha dovuto chiudere i cancelli lasciando a casa 3000 lavoratori

Un nuovo blackout si è verificato in provincia di Belluno a causa della neve. Dopo l’episodio dello scorso 26 dicembre, quando più 50mila persone rimasero senza corrente elettrica, nuovamente un blackout ha creato disagi alle popolazioni locali. Stavolta a finire al buio non sono stati gli abitanti di Cortina, mentre il fatto si è replicato ad Agordino, Cadore, Zoldo e Comelico. Trentamila, il numero di utenze danneggiate, ovvero circa 80-100mila persone.
Aver assistito a due blackout a distanza di poco più di un mese l’uno dall’altro, ha causato la rabbia delle popolazioni locali che hanno inondato di chiamate i centralini delle forze dell’ordine e delle locali compagnie dei vigili del fuoco. Il blackout, che come detto è stata causato dalla grande quantità di neve caduta nelle località sopra citate, ha messo in molti casi fuori uso anche le infrastrutture della telefonia mobile. Il blackout non ha risparmiato praticamente nessuno, neanche l’azienda Luxottica che, stando così le cose, si è vista costretta a interrompere la produzione e a chiudere i cancelli, lasciando a casa circa 3000 lavoratori.
Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha dichiarato: “Un’altra pagina squallida di un paese che non è civile. Il Governo – ha aggiunto Zaia – se c’è, se esiste ancora, batta un colpo e convochi Terna ed Enel“.
Secondo il governatore del Veneto, “il problema resta quello di una infrastrutturazione obsoleta“. Per Zaia è la mancata manutenzione la causa di tutto, “perché se un territorio che dovrebbe vivere di nevicate va così in crisi davanti alla neve, qualcosa non funziona“.
Sul web, intanto, numerose sono le lamentele e le frasi di indignazione. Sui principali social network e sulle pagine dei quotidiani on line si legge: “Due volte in un mese, è impossibile. Dove è la professionalità?” e poi “Forse è meglio che torniamo alle candele, grazie governo“.

 



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