Economia

Riforma del catasto: ecco come cambia il valore del patrimonio immobiliare

Via libera del Senato per la tanto discussa riforma del catasto: ecco cosa cambierà per i cittadini e per il patrimonio immobiliare

La delega fiscale approvata in commissione finanze al Senato prevede una riforma rivoluzionaria del catasto. Ecco dunque come cambierebbero i valori del patrimonio immobiliare se il testo verrà approvato anche a Palazzo Madama.

Un ammodernamento delle norme si rendeva indispensabile visto che l’attuale sistema italiano risale al 1939. Con la riforma vengono stravolti del tutto i parametri alla base del calcolo del valore del patrimonio immobiliare italiano. Sono coinvolte nella riforma 63 milioni di unità. Fino ad oggi la tariffa d’estimo connessa a categoria e classe catastale di un immobile viene moltiplicata per il numero dei vani.

Con la riforma invece verrà diviso in “microzone” (potrebbero essere usate le stesse della banca dati immobiliare dell’Agenzia del Territorio) e il valore complessivo di una casa si otterrà non più moltiplicando per il numero di vani bensì per i metri quadrati. In questo modo il valore catastale di un immobili si andrà ad allineare con quello di mercato (sulla base delle quotazioni dell’ultimo triennio prima dell’entrata in vigore del decreto)

Sulla base di questi valori in un secondo momento un algoritmo creato ad hoc prende in considerazione altri elementi (quali affaccio, ascensore, riscaldamento centrale o autonomo, standard della manutenzione, esposizione, anno di costruzione etc) e calcola il valore finale della rendita catastale al mq. Da questo valore manca solo di sottrarre spese medie per manutenzione straordinaria, amministrazione, assicurazioni etc (che annualmente oscillano tra il 47 e 52%).

Il valore di una casa incide in caso di trasferimenti di proprietà e per la richiesta di un mutuo.

Alcune tutele ad hoc per i proprietari immobiliari sono previste nella c.d autotutela: i contribuenti potranno richiedere la rettifica delle nuove rendite con obbligo di risposta entro 60 giorni. Inoltre, onde evitare che la revisione delle rendite catastali rischi di determinare un aggravio della pressione fiscale, è prevista contestualmente la modifica delle aliquote impositive e delle possibili deduzioni o detrazioni (in particolare Tasi e Imu).



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