Trattativa Electrolux-Zanonato: salviamo il salvabile
Dopo le drammatiche proposte dell'Electrolux per i dipendenti in Italia (tra cui il dimezzamento dei salari), oggi si terrà un tavolo per imbastire una trattativa. A presiederlo, il ministro dello sviluppo Zanonato
Quest’oggi, il ministro Flavio Zanonato aprirà un tavolo di trattative al Mise per rivedere le drastiche decisioni prese dalla multinazionale svedese. Nel frattempo, i lavoratori dell’Electrolux, hanno bloccato da questa mattina alla 5 gli ingressi agli stabilimenti di Susegana e Porcia.
Continua quindi la mobilitazione contro il piano dell’azienda. Una ricetta che prevede tra l’altro, compensi ridotti da 1.400 a 700 euro. La multinazionale svedese degli elettrodomestici ha infatti proposto lunedì scorso ai dipendenti dei suoi impianti italiani salari dimezzati, il blocco dei pagamenti delle festività, la riduzione delle pause, il taglio dei permessi sindacali e lo stop agli scatti d’anzianità. Ma non è tutto. Esiste anche un altro triste capitolo, quello degli esuberi: circa 700 fra Solaro (MI), Forlì e Susegana. A Porcia aleggia lo spettro della chiusura definitiva.
In sostanza, produrre in Italia costa troppo. Da qui, l’esternalizzazione delle sedi dislocate sul nostro territorio. Secondo i sindacati la multinazionale spingerebbe per spostare in Ungheria la produzione di 158.000 frigoriferi, ma la paura peggiore è che tutto venga trasferito in Asia. In totale, Electrolux dovrà tagliare 2.000 posti di lavoro, di cui 1.500 in Europa. Un piano “irricevibile” per i sindacati. “Diremo che la proposta dell’azienda del taglio degli stipendi e degli altri diritti sindacali è irricevibile” fa sapere Paola Morandin, delegata Rsu. “La multinazionale ha presentato un piano ancora peggiore di quello tanto criticato della Fiat. Noi vogliamo il massimo, vedremo cosa riusciremo a strappare”.
L’atteso intervento di Zanonato – Questa, invece, è la posizione espressa dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato che oggi, come detto, incontrerà l’Electrolux, le Regioni e le parti sociali al ministero: “La trattativa è una trattativa e oggi si farà”, ha affermato Zanonato ribadendo la falsità della notizia su un dimezzamento dei salari degli operai. Zanonato ha spiegato che la situazione attuale è diversa da quando il padre, operaio e delegato sindacale, si batteva in un periodo in cui il Paese cresceva e bisognava ridistribuire la ricchezza verso il basso: “Quello attuale è un sistema in difficoltà in cui possono esserci anche accordi di solidarietà come in altre parti. L’obiettivo del governo è che la produzione di Electrolux resti in Italia ma il governo non è la controparte ma solo un negoziatore che vuole difendere l’occupazione, la presenza degli stabilimenti in Italia e i redditi dei lavoratori”.
Il ministro ha detto di comprendere gli operai e di essere dalla loro parte: “Un lavoratore a cui si dice che si dimezza lo stipendio non può che ribellarsi e il governo è dalla parte di questa gente”. Poi, la dura realtà dei fatti: “Ci sono Paesi – ha aggiunto – in cui il costo del lavoro è basso perché non vengono garantiti i diritti conquistati dalle lotte dei lavoratori e dal processo di sviluppo. Si apre una questione molto grossa”.