Il Prefetto alla Commissione Parlamentare antimafia: ”infiltrazioni in Expo 2015”
Nella relazione del Procuratore di Milano alla Commissione Parlamentare si da per certa l'infiltrazione mafiosa negli appalti di Expo 2015
Il Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, nella sua relazione alla Commissione Parlamentare afferma la certezza di infiltrazioni mafiose negli appalti di Expo 2015.
Lo afferma davanti al presidente della Commissione Rosi Bindi lo scorso dicembre. Il rischio che nei lavori di Expo partecipino imprese legate al sistema della mafia è elevato e concreto. Diversi sarebbero gli episodi di intimidazione registrati nelle inchieste passate. Già nella inchiesta Crimine-Infinito del 2010, il dato della partecipazione mafiosa è molto più che un sospetto. E’ un vero e proprio elemento concreto. Sempre in Commissione Parlamentare Antimafia, il Prefetto Francesco Paolo Tronca, parla di numeri precisi. In data 14 dicembre 2013 sono più di 2 mila i fascicoli presi in considerazione per attività collegate ad Expo. Il risultato del controllo antimafia consiste in 29 interdittive, 10 interdittive atipiche che non implicano l’esclusione dell’azienda alla partecipazione di Expo, 6 società non ammesse nella White List. Inoltre, ci sarebbero altre società non ancora prese in considerazione dal controllo antimafia. Nuove imprese, nate di recente, che non sono ancora state censite dalle Prefetture competenti per territorio, ma che lo saranno a breve. E non è tutto. Poi ci sarebbero i risultati del controllo di legalità effettuato su imprese che non sono direttamente inerenti ad Expo. Sono le opere connesse alla Esposizione Universale, come la TEM(Tangenziale Esterna di Milano) che detiene il primato delle interdizioni. Il Procuratore aggiunto Ilda Boccassini sottolinea che tra le associazioni criminali coinvolte nei lavori di Milano il record di partecipazione spetta alla ‘Ndrangheta. La ‘Ndrangheta, caratterizzata da una struttura di”anarchia organizzata”, avrebbe un concreto interesse a prendere parte agli appalti di Milano. Interessi e legami con il mondo delle imprese e della politica. Expo rappresenta un’ottimo affare per mafiosi e corruttori. Quindi, non solo infiltrazioni mafiose, ma anche funzionari corrotti. Dario Comini, coordinatore di sicurezza in Expo e funzionario della Metropolitana Milanese, avrebbe incassato illecitamente alcuni benefit dalla Cmc, società di Ravenna. Secondo una inchiesta giudiziaria della Procura di Milano, Comini, avrebbe poi avuto, senza giustificato motivo, il possesso di un’Alfa Romeo Giulietta, una scheda carburante per 4 mila euro e una tessera telepass.