Italia antisemita nel Giorno della Memoria. Napolitano: “Miserabile provocazione”
Durante la cerimonia in onore del Giorno della Memoria, Giorgio Napolitano si scaglia contro la "miserabile provocazione" avvenuta ieri a Roma, quando sono state rinvenute tre scatole contenenti teste di maiale mozzate e messaggi antisemiti
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la commemorazione del Giorno della Memoria, è tornato (con facile previsione) sui fatti che ieri hanno destabilizzato l’opinione pubblica della capitale e non solo. Gli insulti e le minacce contro la sinagoga di Roma e contro altri luoghi della comunità ebraica non potevano passare inosservati.
Prima ancora del Presidente, grande disappunto è stato manifestato dal Ministro degli Esteri israeliano Palmor che ha definito l’invio di una testa di maiale mozzata all’ambasciata d’Israele “un incidente intollerabile e brutale”. “È sorprendente che questo possa essere accaduto a Roma – ha detto il portavoce del ministero a Gerusalemme, Ygal Palmor -, non ci aspettavamo simili incidenti. Abbiamo piena fiducia nella polizia e nel fatto che saprà fare piena luce, assicurando alla giustizia i colpevoli. È sicuramente un incidente isolato e non un’ondata. Ma questo non vuol dire che sia meno offensivo. Non può essere tollerato”.
Deciso, quest’oggi, l’intervento di Napolitano: “Lasciate innanzitutto che io sbarazzi subito il campo dalla miserabile provocazione che è stata appena tentata contro tutti noi. Gli autori […] di un insulto assimilabile solo alla stessa ripugnante materia usata in quei pacchi non hanno nulla a che vedere con la Roma e i romani che per sentimento umano e civile, consapevolezza democratica, educazione e cultura, sono fraternamente accanto agli uomini e donne di origine e religione ebraica, stringendosi ad essi in un abbraccio di solidarietà e in un impegno di lotta rigorosa contro ogni forma di antisemitismo”.
Sul reato di negazionismo – “Le armi della cultura e dell’istruzione vanno privilegiate per opporsi al negazionismo nei confronti dell’Olocausto” ha spiegato il Presidente della Repubblica. Dobbiamo “vigilare e intervenire contro ogni fenomeno di antisemitismo, di razzismo e di violenza contro gli innocenti e gli indifesi. Non posso dire nulla in proposito per rispetto delle prerogative del Parlamento (una legge si sta discutendo in Senato ndr.), che saprà certamente discutere con attenzione e saggezza. Ma in generale ho altamente apprezzato quel che ha scritto qualche mese fa il nostro caro presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane”. Napolitano fa riferimento a Renzo Gattegna e le sue parole: “L’Unione delle comunità ebraiche italiane ha più volte ribadito che la Memoria si tutela al meglio, ma soprattutto si difende nel modo migliore, privilegiando le armi della cultura e dell’istruzione. Ed è esattamente in questo modo che abbiamo cercato di muoverci in questo periodo”.
La procura di Roma, nel frattempo, ha aperto un fascicolo e l’ipotesi di reato è quella di istigazione all’odio razziale. I pacchi contenenti le teste di maiale spedite all’ambasciata, alla Sinagoga e al Museo di Piazza Sant’Egidio, erano accompagnati da altrettante lettere minatorie, di chiaro stampo antisemita, nelle quali si faceva riferimento soprattutto al potere economico ebraico. Messaggi che facevano riferimento anche a Theodor Herzl, scrittore ungherese di fine ‘800 e fondatore del movimento sionista. Gli investigatori della Digos diretti da Diego Parente hanno lavorato tutta la notte per individuare tracce o elementi utili per rintracciare il mittente. Ma per ora con nessun risultato.
Episodi analoghi – Nella mattinata di ieri, svastiche e slogan antisemiti sono comparsi anche sulle mura del III Municipio di Roma (rimossi nel pomeriggio). Una di loro recitava “Olocausto menzogna”, mentre un altro si riferiva ad Anna Frank: “Hanna Frank bugiardona”. Da notare l’acca di troppo…