Thailandia, continuano le proteste contro il governo Yingluck
Continuano le proteste in Thailandia contro il premier Yingluck. Negli scontri è stato ucciso uno dei leader della rivolta
Mentre in Europa tengono banco le proteste in Ucraina, con un’escalation di violenze che fa temere lo scoppio di una guerra civile, in Asia l’attenzione dei media è nei confronti della Thailandia. Anche in questo caso a occupare le pagine dei giornali è una protesta anti-governativa che va avanti da tanti mesi.
Nelle ultime ore, la notizia dell’uccisione di uno dei leader dei leader della protesta, Suthin Tharathin, appartenente al gruppo della Rete degli studenti del popolo per le riforme, ha riportato la tensione alle stelle. Suthin sarebbe stato colpito da alcuni proiettili alla testa e al collo, mentre parlava alla folla nella capitale Bangkok. Nell’occasione sono rimasti feriti anche alcuni anziani che, trasportati all’ospedale, sarebbero fuori pericolo.
Le violenze sono inquadrabili negli scontri tra gruppi anti-governativi e gli attivisti che invece appoggiano il governo in carica, le cosiddette camicie rosse.
Oggi, tra l’altro, in Thailandia si svolgono le elezioni per il voto anticipato voluto dal governo. I manifestanti hanno cercato di sabotare l’evento, provocando la chiusura di quasi tutti i seggi della capitale. La commissione elettorale ha optato per la chiusura dei seggi, per ovvi problemi di sicurezza. All’esterno di ogni seggio si era raccolta una folla di manifestanti che avrebbe pregiudicato il regolare svolgimento del voto. Le proteste non stanno risparmiando quasi nessuna parte del paese: come detto nella capitale, ma anche nelle province del sud, dove l’opposizione al governo è molto forte. Più tranquilla la situazione nel nord del paese, zona dove il premier Yingluck mantiene un elevato consenso. Qui le elezioni si sono svolte regolarmente.
Intanto, stando ad alcune indiscrezioni, il governo sarebbe disposto a rinviare le elezioni parlamentari del prossimo 2 febbraio, se i manifestanti diranno basta alle violenti proteste di questi giorni.