Congresso Sel: volano insulti verso il democratico Bonaccini
Intervenuto al congresso di Sel a Riccione, Bonaccini è stato ampiamente fischiato: accusato, in quanto renziano, di voler fare accordi con Berlusconi in tema di riforma elettorale
Il cammino di avvicinamento tra Partito Democratico e Sinistra ecologia e libertà prosegue, ma con qualche intoppo. Se negli ultimi giorni, sono state numerose le occasioni in cui il segretario Nichi Vendola ha espresso parole di elogio nei confronti del collega del Pd Matteo Renzi, quest’oggi a Riccione – dove è in corso il congresso di Sel che dovrebbe riconfermare alla segreteria il governatore della Regione Puglia – si è verificato un episodio imbarazzante.
Tra i presenti in sala vi era anche l’esponente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, che ha preso la parola e si è rivolto ai 900 delegati di Sel provenienti da tutta Italia. L’esordio di Bonaccini, però, non è stato dei migliori: dalla sala, infatti, si è levata una selva di fischi nei suoi confronti. Bonaccini aveva esordito con la formula migliore, “Cari compagni e compagne“, ma i presenti non hanno condiviso il sentimento di vicinanza e così hanno risposto in maniera rumorosa. Oltre ai fischi, chi era presente ha giurato di aver sentito anche degli insulti: si è andato dal “buffone” al “verogna“. Il responsabile del Partito Democratico ha cercato di gestire il momento imbarazzante, raccogliendo qualche consenso solo quando ha ricordato le vittime delle alluvioni degli scorsi giorni.
Bonaccini ha poi parlato della riforma elettorale: “Se nelle prossime ore, nella discussione che si sta facendo si trovano, tra tutti, a larga maggioranza, possibilità di correzioni che riguardino anche la soglia di sbarramento, non abbiamo preclusioni“. L’esponente del Pd aveva involontariamente aizzato gli animi parlando di legge elettorale da fare “tutti insieme”; in quel momento dalla sala, oltre ai fischi, qualcuno ha urlato: “Vergogna, vergogna, non è vero. Insieme a chi? A Berlusconi!“, riportando l’accento sull’argomento principale di quese settimane, ovvero la scelta di Renzi di interloquire con l’ex senatore Berlusconi per parlare di riforme.
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