Contradditori del redditometro 2014 al via: come difendersi
Ci siamo: i contribuenti risultanti sospetti dal redditometro 2014 sono invitati a difendersi. Ecco come fare
Il Fisco inviterà circa 35 mila contribuenti selezionati a difendersi da voci sospette risultanti dal redditometro 2014. Dopo l’informativa sulla privacy nel modello 730 (che comunque è stata senza dubbio un passo avanti importante) giungiamo così ad un momento cruciale dell’applicazione di questo strumento di controllo fiscale. Come difendersi dal redditometro 2014?
Dovunque siano state riscontrate voci sospette nel redditometro 2014 il contribuente sarà chiamato a giustificarsi portando tutta la documentazione richiesta o utile a dimostrare la sua capacità di investimento.
Tra i primi beni nel mirino ci sono chiaramente gli immobili. E’ onere della difesa, durante il contraddittorio, controllare l’esattezza di tutti i dati ad essi relativi (quindi metratura, classe catastale etc). Eventuali difformità possono essere contestati facendo riferimento alle schede catastali, alle planimetrie o alle pratiche edilizie.
Occhio anche a moto e auto, non solo di lusso: i dati saranno presi dall’anagrafe tributaria che però non sempre è aggiornata, ad esempio in caso di furti o vendite. Al colloquio portare quindi la denuncia di furto o l’assicurazione sottoscritta da chi è l’utilizzatore effettivo del mezzo. In generale comunque saranno passate al setaccio tutte le spese sostenute nel periodo d’imposta, incluse quelle relative alle utenze domestiche (luce, gas, acqua e telefono), registrate nell’archivio dell’Anagrafe tributaria. Anche in questo caso vanno esclusi errori o addebiti in eccesso. Durante la difesa nel contraddittorio può essere utile fare riferimento ad ogni forma di disinvestimento, ovvero la vendita di beni di valore di qualsiasi tipo e ogni altra cessione di proprietà che può aver portato introiti e di cui magari il redditometro applicato non ha tenuto conto. Ovviamente anche la riscossione di mutui e i finanziamenti possono servire a dimostrare la capacità finanziaria del contribuente nel periodo d’imposta verificato dal Fisco. E’ chiaro infatti che l’accettazione di un prestito può aver dato al contribuente una certa liquidità per movimenti altrimenti ingiustificati.
Tesori nascosti, grandi o piccoli, hanno le ore contate.