Incontro Renzi-Berlusconi, Fassina: Mi sono vergognato
Il viceministro dimissionario ha attaccato pesantemente la scelta del segretario Pd di parlare con Berlusconi per la riforma elettorale
Tra coloro che maggiormente hanno criticato l’idea di Matteo Renzi di incontrare Silvio Berlusconi per parlare di legge elettorale vi è senza dubbio Stefano Fassina. L’esponente del Partito Democratico, dimessosi negli scorsi giorni dal ruolo di viceministro dell’Economia proprio in conseguenza di una frase pronunciata davanti ai giornalisti dallo stesso sindaco di Firenze, ha reso nota la propria delusione.
Intervistato nel corso del programma L’Intervista, presentato da Maria Latella e andato in onda su Sky Tg24, Fassina si è dichiarato non solo perplesso ma anche in imbarazzo per quanto accaduto ieri: “Di fronte a Silvio Berlusconi nella sede del Pd da dirigente mi sono un po’ vergognato“.
Secondo Fassina, aver incontrato il leader di Forza Italia è stato un grave errore per l’immagine del Pd, specie alla luce del fatto che Berlusconi non è più senatore, in quanto decaduto dopo la condanna definitiva per evasione fiscale nell’ambito del processo Mediaset: “È stato un errore che non andava fatto. Il Senato ha votato dopo una sentenza passata in giudicato per l’interdizione politica“. Per l’esponente del Partito Democratico adesso sarà “difficile spiegare perché abbiamo votato la decadenza se poi lo ribattezziamo (Berlusconi, ndr) per la terza volta a padre costituente“.
Fassina ha poi proseguito sostenendo che “da ieri pomeriggio le legge è un po’ meno uguale per tutti” e, riferendosi agli accordi presi con Berlusconi sulla legge elettorale ha proseguito, ha auspicato di coinvolgere la base elettorale del partito per chiedere quali decisioni intraprendere. Il tutto – ha concluso Fassina – alla luce del fatto che Renzi, alle scorse Primarie, non ha avuto la maggioranza assoluta dei voti degli iscritti al Pd.
Nella giornata odierna, a criticare pesantemente l’incontro tra Renzi e Berlusconi è stato anche il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che ha parlato di un’Italia vittima di “allucinazioni“.
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