Roma: ambulanza arriva in ritardo, uomo muore di infarto
A causa del ritardo dell'arrivo dell'ambulanza un uomo muore di infarto a 58 anni. Si poema salvare
E’ successo questa mattina a Roma ma sembra già essere una di quelle notizie che faranno discutere molto: un uomo di 58 anni è morto di infarto a cassa di un ritardo dell’ambulanza. Avrebbe potuto salvarsi.
La tragedia è accaduta nelle ore scorse nella Capitale e ha già fatto scoppiare un polverone mediatico destinato a proseguire nel corso dei prossimi giorni.
Augusto Raso, un uomo di 58 anni, ha iniziato ad avvertire i primi malesseri nel pianerottolo di casa alle 6.00 di questa mattina. La figlia Eleonora, viste le condizioni di salute del padre decide di chiamare il 118 per un ricovero di urgenza in pronto soccorso ma l’ambulanza tarda ad arrivare.
Ci hanno impiegato più di mezz’ora i paramedici a raggiungere l’abitazione situata in via Maddaloni, vicino Largo Preneste a Roma: si tratta di un lasco di tempo molto lungo che provoca un peggioramento nelle condizioni di salute dell’uomo. Una volta arrivati in ospedale, infatti, i medici spiegano che Augusto Raso era deceduto dieci minuti prima a causa di un infarto.
La disperazione della figlia Eleonora è più che comprensibile: se l’ambulanza fosse arrivata immediatamente, i medici sarebbero riusciti sicuramente a salvare suo padre.
Eppure questo non sembra si tratti di un caso isolato: questa tragedia, infatti, è scoppiata in una giornata di pieno caos per le ambulanze della capitale. Partono all’attacco anche i sindacati che spiegano come la situazione sia molto più complicata del previsto: oltre un quarto dei veicoli, infatti, rimangono bloccati negli ospedali perché non ci sono barelle sufficienti a gestire i pazienti. Per non parlare poi delle degenze nei reparti di terapia intensiva, sempre più difficili da controllare visto il minimo numero di lettini.
Si tratta dell’ennesimo caso di mala sanità destinato a far discutere, soprattutto in questo periodo in cui il governo continua a proporre i taglia alla sanità pubblica.