Attentato torri gemelle: 80 agenti da eroi a truffatori
Alcuni agenti presenti all'attentato alle Torri Gemelle rischiano di passare da eroi a truffatori. Scopri il perché
L’attentato alle Torri Gemelle che ha sconvolto l’America l’11 settembre del 2001 ha provocato migliaia di vittime. In quell’occasione, sono stati molti i vigili del fuoco e i poliziotti che hanno aiutato vittime e feriti di quel disastro. Ma ora 80 di loro rischiano di passare da eroi a truffatori.
Quando si è verificato l’attentato alle Torri Gemelle, sono state molte le persone che sono rimaste intrappolate nei due grattacieli di New York: è stato di importanza fondamentale l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili e del fuoco della città al fine di portare le persone in salvo e diminuire così il numero maggiore di vittime.
Ottanta di questi eroi, però, ora rischiano di passare dalle stelle alle stalle: il rischio, ora, è quello che venga affibbiata loro la targhetta di truffatore. Ma cosa è successo veramente? Alcune persone che tenevano servizio al momento dell’attentato, sono state accusate di una frode pari a centinaia di migliaia di dollari per aver dichiarato di aver avuto dei problemi di salute in seguito a quel terribile giorno.
La procura della Grande Mela ha messo sotto accusa ben 106 persone: gli indagati avrebbero ottenuto in modo illecito degli assegni sociali di un valore pari a decine di migliaia di dollari perché non in grado di lavorare. Le cause che avrebbero provocato la nascita di questa impossibilità a svolgere in modo normale il proprio impiego, sarebbe stata causata da problemi psicologici o malattie respiratorie nate dopo aver respirato le polveri che sono state emesse nell’aria dopo il crollo degli edifici.
La procura di Manhattan, però, ha svolto delle indagini negli ultimi anni e ha scoperto così che i soggetti indagati invece di trascorrere le ore in terapia, preferivano andare in vacanza dove si dimostravano alquanto felici e sorridenti. E con nessun tipo di malessere simile a quello dichiarati.