Renzi: “No a rimpasto, ma il Governo cambi stile e velocità”
Dopo le parole di ieri del deputato Faraone, oggi il nuovo segretario del Pd fa capire che il governo per andare avanti dovrà passare "dalle chiacchiere alle cose scritte"
Dopo l’attacco di ieri del deputato siciliano di area renziana Faraone, che aveva ribadito la necessità per il governo targato Enrico Letta di cambiare marcia, a condire questa domenica arrivano oggi le parole del nuovo segretario del Partito Democratico.
Renzi, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, ha ribadito la volontà di non mirare ad alcun ribaltone, ma con altrettanta decisione ha voluto rimarcare le differenze tra la sua figura e quelle dei protagonisti dell’attuale governo, su tutti il primo ministor Enrico Letta e il leader del Nuovo Centrodestra e Ministro degli Interni, Angelino Alfano.
Renzi ha dichiarato di essere “totalmente diverso, per tanti motivi“. E nello specifico, diverso da Letta che “è stato portato al governo anni fa da D’Alema, che io ho combattuto e combatto in modo trasparente”, mentre Alfano “al governo ce l’ha messo Berlusconi, quando io non ero ancora nemmeno sindaco di Firenze“. Il primo cittadino di Firenze e probabile futuro candidato premier ha specificato che lui ha ricevuto “un mandato popolare”.
Parlando del prossimo futuro, il segretario Pd non auspica un rimpasto di governo: “Io quella parola non la pronuncerò mai“; ma conferma la necessità che “si cambi stile e velocità“. Per l’anno nuovo auspica che “si passi dalle chiacchiere alle cose scritte“, specialmente su temi come il lavoro e le riforme. Ma non mancano le critiche: “Potevano risparmiarsi risparmiarci tante cose – ha aggiunto Renzi -. E la faccenda della nomina da parte di Alfano di diciassette nuovi prefetti è soltanto la ciliegina sulla torta“. Apertura al dialogo sulla legge elettorale, anche con i rivali Grillo e Berlusconi: “Vediamo cosa risponderanno gli uni e gli altri ma io con loro ci parlo e ci parlerò“.
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