Bologna, giovane malata difende test su animali: le augurano la morte
Giovane malata, studentessa di veterinaria, difende i test su animali al fine della ricerca. Su Facebook i commenti e gli auguri di morte
“Grazie alla vera ricerca oggi ho 25 anni“. Sono le parole di una giovane studentessa di Bologna, affetta da 4 malattie genetiche e rare. La giovane malata, Caterina Simonsen, ha in particolar modo difeso i test sugli animali al fine della ricerca. Non sono tardate, pertanto, le polemiche mosse nei suoi confronti da parte di chi ama tantissimo gli animali. Ma non solo. La giovane, infatti, su Facebook ha ricevuto una serie di auguri di morte. Insomma, gli utenti del social network, estremisti animalisti, non sono stati affatto buoni con lei. C’è chi ha scritto: “Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te“. Le critiche nei confronti della giovane malata sono scoppiate quando la studentessa di veterinaria ha postato una foto su Facebook in cui vi è lei con un respiratore in bocca e un foglio in mano. Sul foglio c’è scritto: “Oggi ho 25 anni grazie alla vera ricerca, quella che riguarda la sperimentazione animale”. Caterina, infatti, sarebbe morte all’età di 9 anni senza questa sperimentazione. Ancora, qualcuno ha commentato: “Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza ad esseri innocenti non lo trovo giusto“. A molti non è andata affatto a genio l’affermazione della giovane malata. Il post di Caterina è stato rilasciato dalla pagina su Facebook a sostegno della sperimentazione animale. A oggi si contano ben 2.690 condivisioni e 13.893 “like”. Intanto, agli auguri di morte su Facebook, Caterina risponde con un appello lanciato al Partito animalista europeo, Lega antivivisezione (Lav) e a Michela Vittoria Brambilla, in cui li invita a intervenire legalmente su quanto accaduto. Tra l’altro, la giovane malata ha denunciato il tutto alla polizia postale, compresi i nomi di coloro che hanno scritto quei terribili commenti. Caterina ha, inoltre, riferito di non capire il perché di tanto accanimento nei suoi confronti: “Non sanno che tutti i farmaci che prendono, che danno ai loro figli e che danno ai loro animali sono stati testati sugli animali“, conclude la ragazza.