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Lavoro, ecco il piano di Renzi per creare occupazione nel 2014

Ecco il piano di lavoro che Matteo Renzi presenterà a gennaio 2014. Vediamo nel dettaglio le "ricette" del segretario del PD per creare occupazione

Per creare occupazione nel 2014, il neo segretario del PD, Matteo Renzi, ha svelato il suo piano lavoro. Il segretario del Pd vuole presentare la sua proposta entro fine gennaio. L’obiettivo è debellare la precarietà, senza abolire la flessibilità. La flessibilità funziona nei paesi bassi dove la situazione è completamente differente dalla nostra. In Italia flessibilità è sinonimo di precarietà e a quanto pare Renzi non si occupa di migliorare la stabilità dei precari, quanto invece di creare occupazione favorendo le aziende che potrebbero proseguire a mantenere precari i loro dipendenti per via delle tutele progressive. Vediamo nel dettaglio il piano del segretario del PD per favorire l’occupazione. Il nuovo Contratto di lavoro sarà unico e indeterminato, mentre l’articolo 18 non sarà garantito per tre anni ai neoassunti. La cassa integrazione sarebbe sostituita dal sussidio di disoccupazione Creare lavoro, prima di pensare a regolarlo. La flessibilità non verrà abolita, e l’articolo 18 tornerà a essere messo in discussione, come se fosse quest’ultimo la causa della precarietà. A ogni modo, il piano lavoro di Renzi prevede di eliminare gli abusi delle aziende e delle agenzie interinali. Come si farà la cosa non è chiaro. L’obbiettivo è creare un contratto unico a tempo indeterminato che regola i licenziamenti senza giusta causa. In sintesi, i nuovi assunti potranno essere licenziati senza giusta causa entro tre anni. Se riusciranno a resistere, verranno poi assunti a tempo indeterminato. In questi tre anni l’imprenditore  non pagherebbe i contributi (che sarebbero a carico dello Stato). A questo punto appare chiaro che il piano non migliora la situazione: chiunque sarà libero di mandare via il dipendente dopo il terzo anno di assunzione e sostituirlo con un altro e ripetere all’infinito la prassi. Per quanto riguarda i lavoratori flessibili, verrebbero estese le garanzie su maternità e malattie. In caso di perdita di lavoro, al posto dell’attuale cassa integrazione, verrà fornito un sussidio di disoccupazione uguale per tutti. In questo caso l’idea è buona: si affianca al sussidio di disoccupazione l’obbligo di frequentare un corso di formazione per rientrare nuovamente nel mercato del lavoro. Per realizzare questo passaggio si deve intervenire sui centri per l’impiego: ormai macchine che servono solo a favorire chi ha ricevuto favori dalla politica. Non si capisce l’esistenza dei centri per l’impiego quando con internet la loro mediazione non è più utile. A oggi, essi contribuiscono solo per  il 5% sulle assunzioni, contro il 20% in Gran Bretagna. Una riforma è quindi necessaria. L’idea dello staff economico di Renzi è integrare il lavoro dei centri pubblici con quello delle agenzie private. Per i sindacati Renzi pensa di far entrare i rappresentanti nei consigli di amministrazione delle aziende, sull’esempio del modello tedesco. Insomma, luci e ombre nel nuovo piano lavoro di Matteo Renzi per il 2014. Il suo metodo di creare occupazione ha sicuramente punti migliorabili e altri che non vanno a modificare in meglio le leggi vigenti.



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