Sicilia, terremoto di 4.4 tra Siracusa e Ragusa. Altri sismi a Messina, Catania ed Enna
Diversi terremoti sono stati segnalati nelle scorse ore nella Sicilia orientale. Da ieri sera, invece, l'Etna è tornata a sputare fuoco: è il ventesimo parossismo
Notte turbolenta quella passata per numerosi siciliani. La terra ha tremato più volte su un territorio che si è esteso a cinque province. Le scosse sono state percepite da Messina a Ragusa, passando per Catania, Enna e Siracusa. Nessun danno, però, è stato segnalato a persone o cose.
Secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il terremoto di maggiore intensità è stato quello rilevato alle ore 4.57 tra le province di Siracusa e Ragusa, con ipocentro localizzato a 10,3 chilometri di profondità e una magnitudo di 4.4 sulla scala Richter. In questo caso, a percepire i tremori sono stati gli abitanti dei comuni di Ispica, Pozzallo, Pachino, Rosolini e Portopalo di Capo Passero.
Un altro sisma ha interessato l’isola poco più tardi. Erano le 6.34, quando i sismografi hanno registrato un terremoto più lieve di magnitudo 2.4, localizzato tra le province di Enna, Messina e Catania.
Ma i terremoti erano iniziati già ieri sera, quando alle 21.46 un terremoto di magnitudo 2.3, seguito circa un’ora dopo da un’altra scossa di 3.3, ha interessato le località situate alle pendici dell’Etna. Anche in questo caso, non sono stati segnalati danni.
Proprio il vulcano siciliano ieri sera si è inoltre esibito nel ventesimo parossismo del 2013: altissime fontane di lave, accompagnate da boati, hanno reso spettacolare la nottata. L’attività stromboliana questa volta è di debole intensità se paragonate alle precedenti in cui dalla cima del vulcano si alzò un’altissima colonna di fumo e terra vulcanica che successivamente ricadde su diverse località del territorio come Piedimonte Etneo, il cui primo cittadino è stato costretto a chiedere lo stato di calamità naturale per l’ingente quantità di detriti riversatesi sulle strada cittadine.