Crisi, Draghi: “La crescita è modesta e diseguale, ma c’è”
Secondo il governatore della Banca centrale europea, dalle prossime elezioni europee uscirà fuori una corrente antieuropea più forte: "Sta a noi spiegare perché l'euro resta un progresso"
La crescita è all’orizzonte, ma a un orizzonte un po’ più vicino. A dirlo è il governatore della Banca centrale europea (Bce) Mario Draghi in un’intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche.
Secondo Draghi “la ripresa c’è, anche se non è galoppante”. Andando nello specifico, Draghi ha descritto così la situazione economica dei principali paesi dell’Unione europea: “La Germania va bene, la Francia, l’Italia e la Spagna vanno meglio, l’Olanda meno e Grecia e Portogallo restano sotto pressione“.
Da parte di Draghi, però, non vi è alcun annuncio di prossimo miracolo economico. Il governatore della Bce ha chiarito che se la crescita c’è, è anche vero che per il momento è “modesta, fragile e diseguale“.
Sul fronte disoccupazione nei territori dell’Unione europea, Draghi considera i dati “sempre molto alti” ma sembrerebbe stabilizzarsi “attorno a una media del 12%”. Le prospettive di crescita per il 2014 sono dell’1,1% e dell’1,5% nel 2015.
Positività anche sul fronte scambi commerciali: “Le esportazioni riprendono – ha sottolineato Draghi – e, fatto nuovo, risalgono i consumi“.
Tornando poi sui singoli casi: “La Germania va meglio dei suoi vicini perché si è data i mezzi per essere più competitiva grazie a riforme strutturali coraggiose. Dall’inizio degli anni Duemila – continua Draghi – il Paese ha riformato il mercato del lavoro. Resta un esempio da seguire per gli altri membri dell’Ue“.
Il prossimo anno ci saranno le elezioni europee e da questa tornata elettorale Draghi si attende “una presenza parlamentare antieuropea più forte di quella di oggi” ma starà “a noi spiegare perché l’euro è stato e resta un progresso, una moneta del futuro“.