Corea del Nord, esecuzione dello zio del Leader. Stati Uniti: “Basta provocazioni”
Secondo molti esperti, l'esecuzione dello zio di Kim Jong-il potrebbe essere l'inizio di un'epurazione all'interno del Partito dei lavoratori
La notizia dell’esecuzione dello zio di Kim Jong-un, il figlio del “Caro leader” Kim Jong-il, subentrato alla morte del padre alla guida dello stato asiatico, ha fatto tanto discutere la comunità internazionale. A fare scalpore non è stato più di tanto la conferma che in Corea del Nord la pena di morte venga ancora attuata (pur non essendoci numeri ufficiali, gli esperti ritengono che nel regime nordcoreano le cifre siano altissime).
E neanche che a farne le spese sia stato un parente del capo del regime (lo scorso 20 agosto, sono state fucilate venti persone con l’accusa di aver violato le leggi contro la pornografia e tra di esse vi la cantante Hyon Song-wol, l’ex fidanzata di Kim-Jong-un), quanto il fatto che questo atto, pubblicizzato dall’agenzia di stampa di regime, possa essere solo l’inizio di un’epurazione all’interno del partito.
Jang Song-Thaek, mentore dell’ascesa politica di Kim Jong-un, è stato giustiziato con l’accusa di tradimento e sovversione, oltre che di peculato e corruzione. Si è trattata di un’esecuzione lampo, con una reclamizzazione dell’evento tale da destare sospetti: la televisione pubblica, infatti, ha mandato ripetutamente in onda le immagini in cui Jang Song-Thaek veniva prelevato nel corso di una seduta dell’Ufficio politico del comitato centrale del Partito dei lavoratori e tratto in arresto.
Dopo la ‘confessione’ per i reati commessi, la condanna a morte e la sua messa in atto sono avvenute a distanza di pochi giorni. Tra coloro che ipotizzano una precisa regia dietro quanto accaduto, vi sono gli Stati Uniti che per bocca della portavoce del Dipartimento di Stato Marie Harf hanno fatto sapere: “Ciò che sta accadendo in Corea del Nord ci preoccupa, quindi sollecitiamo i nordcoreani a non continuare con atti provocatori perché questi non sarebbero nell’interesse della stabilità nell’area“.