Cappellano violentava detenuti a San Vittore, rischia 15 anni
L'ex cappellano del carcere San Vittore a Milano, don Alberto Barin, rischia 15 anni di carcere per aver violentato i detenuti
Rischia una pena di 15 anni l’ex cappellano che violentava i detenuti a San Vittore a Milano. Lui è don Alberto Barin, arrestato lo scorso novembre con le accuse di concussione e violenza sessuale continuata e pluriaggravata. Ora è a sua volta detenuto presso la casa circondariale di Bollate, sempre a Milano. A quanto emerge dalle indagini, il cappellano chiedeva prestazioni sessuali ai detenuti in cambio di alcuni favori, come ad esempio barattoli di Nutella, telefonate a casa o pacchetti di sigarette.
A rivelare i suoi soprusi e le sue violenze sessuali è stato un detenuto, che in un primo momento tramite una lettera ha raccontato tutto, per poi ritrattare in aula perché intimorito dalla presenza dell’ex cappellano Barin. Dunque il gup Luigi Gargiulo ha ammesso come prova tale missiva. Sono presumibilmente 12 le vittime di violenza sessuale, in primo luogo detenuti originari dell’Africa o dell’Europa Orientale. Otto di loro si sono costituiti parte civile. Don Alberto Barin era stato cappellano a San Vittore per ben 15 anni, e le prime violenze sui detenuti di cui si ha nota sarebbero datate all’anno 2002. Ora si attende la sentenza, e potrebbe essere condannato ad una pena di quasi 15 anni, 14 anni e 8 mesi per la precisione.
Una vicenda che ha davvero dell’incredibile. I cappellani in carcere hanno il compito di aiutare le persone, invece Don Alberto Barin prometteva loro favori per poi chiederne altri sessuali in cambio, intimorendo i detenuti, per la maggior parte stranieri. Si tratta di un caso molto grave e di una nuova ombra gettata sulla Chiesa. Saranno ora ulteriori indagini e testimonianze a fare ulteriormente luce sugli abusi perpetrati dal cappellano in carcere nell’arco di più di dieci anni, e a decidere quale sia la pena più adatta per lui. Si attendono ulteriori aggiornamenti sulla vicenda.