Porcellum, Napolitano: “Il Parlamento non è annullato, ma delegittimato”

Delegittimato sì, abusivo no. E’ questo il pensiero del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in merito alla questione dello status dell’attuale parlamento – e di conseguenza del governo – alla luce della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha sancito l’incostituzionalità del Porcellum, la legge elettorale con cui si è andati a votare alle recenti legislative.
Le parole di Napolitano fanno il paio con quelle del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky che in una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica ha definito “delegittimato ma non annullato” l’attuale Parlamento.
Napolitano a riguardo ha dichiarato: “Apprezzo molto la risposta di Zagrebelsky e quella di Onida ieri: gli argomenti dal punto di vista politico e istituzionale sono inoppugnabili e vanno nella direzione opposta di chi dice che il Parlamento è delegittimato“.
Zagrebelsky ritiene che “per il principio di continuità dello Stato: lo Stato è un ente necessario. L’imperativo fondamentale è la sua sopravvivenza, che è la condizione per non cadere nell’anomia e nel caos, nella guerra di tutti contro tutti”. Dello stesso avviso, Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, che pochi giorni fa aveva dichiarato: “Non possiamo vivere senza una legge elettorale, questo è evidente, quindi occorrerebbe che il Parlamento provvedesse ancora prima che escano le motivazioni della sentenza della Consulta, la pronuncia di incostituzionalità colpirà la legge elettorale, non gli atti che hanno condotto alla formazione delle Camere“.
Tra gli esperti, però, c’è anche chi pensa che la sentenza ha invalidato l’attuale assetto istituzionale. Questa è l’opinione di Alberto Capostosti, secondo cui “dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza, questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale. Quindi non potrà più fare niente, e questo è drammatico”.