Roma, la denuncia del marocchino bruciato nel cassonetto
Un marocchino ieri è stato aggredito a Roma. Pare che un gruppo di cinque giovani lo abbia buttato dentro un cassonetto per poi appiccare il fuoco. Gli inquirenti indagano, poiché l'immigrato è stato trovato in stato di ebbrezza
Resta ancora un giallo l’aggressione al marocchino di ieri a Roma. L’uomo, un immigrato, è stato trovato dentro un cassonetto in fiamme, nella zona periferica nord-est della città. Ancora non si sa esattamente se a scaturire l’incendio sia stato un atto di razzismo o si sia trattato di un semplice incidente. Proprio per questo gli inquirenti stanno indagando per scoprire la presenza di possibili responsabili del “rogo”. A trarre in salvo il marocchino sarebbero stati alcuni passati che, alla vista del cassonetto in fiamme, si sono avvicinati per vedere cosa stesse accadendo. Intanto, non è ancora chiaro se il marocchino abbia raccontato ai passanti stessi o agli inquirenti di esser stato aggredito da un gruppo di ragazzi, giunti all’improvviso in auto, e che lo avrebbero aggredito buttandolo nel cassonetto della spazzatura per poi darlo a fuoco.
La vittima è Rachid Zahraoui, di 42 anni. Subito dopo il terribile incidente, il marocchino è stato condotto presso l’ospedale Sandro Pertini dove ha riportato ustioni in diverse parti del corpo, ma per fortuna nulla di rilevante.
Per il momento tra le ipotesi più abbracciate vi è quella di agguato razzista. Ma gli inquirenti proseguono le indagini, sperano al più presto di ottenere qualche informazione in più al riguardo. Il marocchino, infatti, aveva con sè degli accendini ed è stato trovato in stato di ebbrezza. Pare che l’uomo non abbia specificato bene chi fossero le cinque persone che l’avevano aggredito e, vista la sua poca lucidità, gli inquirenti non escludono che si potrebbe trattare di coloro che, invece, lo hanno soccorso.
Adesso il marocchino è in stato confusionale e parla solo di quei cinque giovani che lo avrebbero aggredito. Tra l’altro, gli inquirenti non escludono nemmeno che l’uomo sia finito nel cassonetto di sua spontanea volontà, ovvero per dormici dentro. Anche alcuni testimoni sul posto hanno riferito di aver visto solo un gruppo di giovani soccorritori.