Latina, disabile in carrozzina travolto da un’auto
Terribile incidente a Roma dove un uomo disabile in carrozzina è stato investito da un'auto. Per il disabile non c'è stato nulla da fare
Terribile incidente questa mattina a Latina, in provincia di Roma. Un disabile in carrozzina è stato ucciso dopo esser stato travolto da un’auto. L’incidente è accaduto in viale Kennedy, a pochi passi dal centro, all’altezza di un incrocio tra via Romagnoli e via Persicara. Il conducente dell’auto non si sarebbe reso conto della sua presenza in strada.Sul posto sono subito accorsi gli agenti della polizia stradale di Aprilia. Dalle prime ricostruzioni pare che il conducente dell’auto, una Fiat Multipla, avrebbe investito la carrozzina nel buio. L’uomo ha raccontato di non aver visto completamente il disabile in carrozzina che probabilmente in quell’attimo stava attraversando la strada. Il disabile era solito chiedere l’elemosina proprio in quell’incrocio. Si tratta di Maurizio Previato, di 52 anni. L’uomo viveva ormai da tempo abbandonato a se stesso ed era molto conosciuto a Latina soprattutto per la sua passione per il calcio. A volte, infatti, Maurizio seguiva il Latina quando la salute glielo permetteva. Nonostante sul posto sono subito intervenuti i sanitari dell’ambulanza dell’Ares 118, per il disabile non c’è stato nulla da fare. La polizia stradale, intanto, sta effettuando i rilievi e gli accertamenti in modo tale da comprendere meglio la dinamica dell’incidente. Il proprietario della Fiat Multipla, dopo aver travolto il disabile, si è subito fermato per prestare soccorso alla vittima ed è stato lui stesso ad avvertire i soccorsi. Notizie come queste sono quelle che non vorremmo mai dare. Qualche giorno fa, sempre a Roma, è giunta la notizia di una bambina disabile che non può uscire dalla classe e scendere in cortile per giocare con i suoi compagni. E’ costretta a restar bloccata in classe a causa della sua malattia, una paralisi cerebrale discinetica. La notizia dell’ascensone nuovo ma non utilizzabile ha sconvolto tutti, soprattutto perché la bimba è costretta ad esser privata della libertà.