Primarie Pd, Alfano: “Spero che il nuovo segretario non affosserà il Governo”
Alla vigilia del voto popolare che deciderà chi tra Pippo Civati, Gianni Cuperlo e Matteo Renzi, guiderà il Partito Democratico, il leader del Nuovo centrodestra auspica che il sostegno al governo continuerà
Le primariedel Pd devono ancora svolgersi, ma Alfano sa già cosa dire al futuro segretario del partito di centrosinistra per parlare del futuro della politica italiana e nella fattispecie di un governo che, dopo la scissione interna al centrodestra, prevede larghe intese un po’ più strette rispetto a quella degli ultimi mesi.
In un’intervista rilasciata al Messaggero, Alfano, leader del Nuovo centrodestra, mette in guardia – uno tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati – da ribaltoni che stravolgerebbero non solo la conduzione del Pd, ma l’intero assetto del Paese.
Rispondendo a una domanda sulle richieste che il nuovo segretario potrebbe fare al Governo in qualità di nuovo segretario del Pd, l’attuale ministro degli Interni ha dichiarato: “Il Pd sostiene un governo presieduto da un loro esponente di spicco, Enrico Letta. E quindi voglio proprio vedere se, dopo il loro congresso, succede quello che è accaduto nei due precedenti congressi che si sono svolti durante due precedenti governi di centrosinistra. In entrambi i casi, i leader del maggior partito della sinistra fecero cadere gli esecutivi da loro guidati. Accadde ai danni di Prodi nel 1998 e di nuovo ai danni di Prodi nel 2007. D’Alema e Veltroni non si esercitarono per tenere in vita quei governi. Anzi…”
La speranza di Alfano è che non ci sia due senza tre: “La ragione ci porta a pensare che mai e poi mai il leader appena eletto del Pd – e a me non sta a dire in anticipo chi vincerà la partita interna – potrà fare cadere il governo”.
Alfano, poi, ha parlato anche del recente passato e della separazione da Berlusconi: “Lui non mi ha mai attaccato, e apprezzo molto. Altri, sì. Non da ora, ma da alcuni mesi. Io non rispondo, perchè guardo al futuro. E’ capitato di sentirci con Berlusconi. Credo sia utile. Del resto, la missione storica del presidente è sempre stata quella di unire i moderati dentro una stessa coalizione”.