Attualità Italiana

Roma: universitari finti poveri, dichiarano reddito minore per usufruire di agevolazioni

In aumento il fenomeno diffuso tra studenti universitari di dichiarare un reddito minore per usufruire delle agevolazioni. A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza

Mentono sul reddito per pagare meno tasse e per usufruire di alloggi e sconti per mezzi di trasporto e mense. Sono gli studenti universitari che, a Roma, ma chissà in quante altre città accade, si fingono “poveri“. Poi, però, vanno in giro con la Ferrari del papà. E’ un fenomeno molto diffuso di recente, quello di dichiarare un reddito falso e inferiore a quello reale.In genere, infatti, solo un universitario fuori sede, lontano dalla sua città di residenza, conosce bene e sa apprezzare cosa vuol dire avere degli sconti e un alloggio a poco prezzo o gratuito. Sono misure adottate al fine di poter permettere a chi è meno abbiente di poter studiare. A scoprire il fenomeno degli “universitari finti poveri” è stata la Guardia di Finanza, che d’accordo con le tre università della Capitale e con la Regione Lazio è riuscita a metter a punto i giochetti di questi studenti e delle rispettive famiglie, ovviamente. Tra alcuni di questi, in particolare, vi sono dei casi più clamorosi. Una studentessa con padre proprietario di una Ferrari e case di lusso dichiarava di esser povera, e un reddito di 19.000 euro annuo. Un’altra ne dichiarava 14.000, poi in banca ne aveva altri 600.000. Insomma cifre abbastanza grosse da dimenticare, no? Quello di dichiarare il reddito più basso sembra che sia diventata quasi una sorta di gara a chi fa il più furbo. Poi, possibilmente, si rischia di appropriarsi ingiustamente un compenso non meritato e che sarebbe andato a chi ne avrebbe avuto sicuramente più bisogno.
In quest’ultimo anno il fenomeno è aumentato di gran lunga: ben il 62% degli studenti romani ha dichiarato un reddito diverso da quello reale. Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio ha riferito che: «Chi inganna la Regione su una borsa di studio ruba un diritto a chi ne ha titolo, lo nega a chi invece ce l’ha. Questa è una cosa gravissima».



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