Regione Piemonte, spese pazze e rissa tra consiglieri
Rissa in Consiglio Regionale del Piemonte, dove sono volate parole pesanti e si è arrivati alle mani: Franco Botta e Roberto Placido sono caduti
Problemi in Consiglio Regionale del Piemonte: ieri, infatti, nel corso della discussione circa le spese pazze dei gruppi – e, per la precisione, durante l’intervento di Mercedes Bresso, ex presidente della Regione Piemonte – due capigruppo, Franco Maria Botta dei Fratelli D’Italia ed Aldo Reschigna del PD, hanno iniziato a discutere animatamente dopo essersi alzati dai propri banchi.
La notizia in merito alle spese fuori controllo è arrivata proprio in questi giorni e la lite venuta fuori ha scatenato il putiferio in aula, dove Botta e Roberto Placido – vicepresidente del Consiglio – sono persino caduti a terra. Placido era intervenuto insieme ad altre persone per provare a calmare i colleghi, senza successo. La seduta è stata, poi, sospesa per qualche minuto dal presidente dell’assemblea, Valerio Cattaneo.
“Aspetterò di vedere questo Consiglio andare a casa“, pare abbia affermato Bresso che ha di fatti rinunciato a parlare, limitandosi ad affermare che non parlerà più in aula. Nell’inchiesta circa le spese della Regione Piemonte, sono indagati 43 consiglieri su 60, tra cui compaiono anche il governatore leghista Roberto Cota e l’ex presidente Mercedes Bresso. La rissa ha avuto inizio al momento dell’intervento di Bresso ed è stata accesa da Botta – indagato dalla procura torinese in merito ai rimborsi ai gruppi consiliari – e proseguita da Reschigna. Parole pesanti sono state dette e si è, poi, giunti alle mani.
“Mi auguro che tutto il consiglio regionale senta l’importanza ed il peso del momento che stiamo vivendo e che non si lasci condizionare da un clima artefatto che non trova e deve trovare riscontro nell’attività quotidiana di lavoro e sacrificio, che oggi grava su chi è stato incaricato dai cittadini di governare le loro esigenze ed i loro bisogni. Stiamo facendo delle scelte giuste, a volte difficili, a volte impopolari, ma necessitate dalla crisi epocale che ci attanaglia“, ha affermato Roberto Cota, durante il suo discorso.