Attualità Italiana

Como, i compagni la prendono in giro lei si offre nei bagni della scuola

14enne, presa in giro dai compagni di scuola a Como, cede alle loro provocazioni e si offre nei bagni dell'istituto. A quanto pare sembra che la ragazzina fosse alla ricerca di attenzioni

Gli episodi di bullismo tra i banchi di scuola sembrano non aver fine. Una vicenda che lascia molto riflettere è accaduta a Como. Una ragazzina, di 14anni, vittima delle continua beffe da parte dei compagni che la importunavano con battutine a sfondo sessuale, alla fine ha ceduto alle loro provocazioni. Da quanto emerge dalle prime fonti locali pare che la ragazzina inviasse ai compagni dei messaggi offrendosi disponibile per dei rapporti sessuali. Questi si consumavano nei bagni dell’istituto scolastico al prezzo di due euro e mezzo.Ma non è finita qui. I compagni hanno dato vita a una pagina su Facebook appositamente per lei, dove però l’hanno resa irriconoscibile. La 14enne frequenta un istituto di Como. A riportare la notizia che lascia la città sotto choc è “La provincia di Como”. L’episodio che ha visto protagonista la 14enne è arrivato alle orecchie dei dirigenti della scuola. Questi, a loro volta, avrebbero confermato che i rapporti, nella realtà dei fatti, non si sarebbero mai consumati.
Nel frattempo, nella scuola interessata, si sono svolte delle assemblee e dei colloqui per fronteggiare il problema. La 14enne è stata poi convocata da un gruppo di psicologi specializzati e dall’interrogatorio alla quale è stata sottoposta sarebbe emerso che la stessa ha confessato di esser stata “costretta” dalla famiglia a prostituirsi. In poche parole, pare che la 14enne fosse alla ricerca di “attenzioni” da parte dei familiari e proprio per questo motivo voleva a tutti i costi finire nelle cronache nazionali allo stesso modo delle baby squillo dei Parioli, di cui ultimamente non si fa altro che discutere sui giornali o sui programmi televisivi. Al momento la 14enne resterà a casa per una settimana come punizione. Nel frattempo, la scuola di Como ha chiesto alla polizia postale che venisse chiusa la pagina di Facebook creata dai compagni per sbeffeggiare la 14enne.



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