Attualità Italiana

Violenza sulle done: parla Rosaria Aprea, miss picchiata a calci

Oggi è la Giornata internazionale contro la violenza delle donne. Tra le vittime dil femminicidio vi è Rosaria Aprea, picchiata a calci dall'ex. Nel frattempo, nelle città italiane sono in atto una serie di iniziative

“Andate a denunciarlo”. Sono le parole di consiglio di Rosaria Aprea, la miss di Macerata Campania, presa a calci dal suo ex compagno. Oggi, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è un giorno che serve a ricordare, ma soprattutto a “svegliare” quelle donne continuamente vittime degli abusi dei propri compagni. Rosaria era rimasta in ospedale 19 giorni, per riprendersi dalle percosse dell’ex compagno. La miss ha attraversato un periodo buio: tre operazioni tra le quali le venne sottratta la milza. Adesso Rosaria non ha più l’ombellico. Una cicatrice che le ricorderà a vita tutto quello che ha passato. Il risultato di un male imperdonabile. Ma la vera ferita è quella nel cuore. E’ difficile accettare di subire delle violenze dalla persona amata. «Una cicatrice ricordo di un amore malato che era stato più forte delle violenze fisiche e psicologiche», racconta Rosaria.
Alla Giornata internazione contro la violenza sulle donne prende parte anche la Rete degli studenti medi e l’Unione degli Universitari. Tutti uniti per sconfiggere un grande male: il femminicidio. Di recente sono state molte le vittime di questo fenomeno che sembra non fermarsi.
Anna Azzalin, responsabile alla comunicazione della Rete degli Studenti Medi del Veneto ha riferito: «La campagna partita dal Veneto è stata una vera vittoria, sia perchè in breve tempo è rimbalzata su scala nazionale coinvolgendo sia studenti che cittadini di tutto il Paese, sia perchè ha contribuito all’approvazione della legge regionale veneta contro la violenza di genere». Parla anche Tommy Ruzzante, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto: «In Italia la violenza sulle donne vittime dei propri compagni e non, ha raggiunto dei numeri preoccupanti, tanto da portare Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne a dichiarare che i femminicidi sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni». Sono proprio gli studenti i primi a muoversi per denunciare il femminicidio. L’educazione al rispetto nei confronti della donna, infatti, deve partire dalle radici: dalle scuole, dalle università. Sin da piccoli è bene diffondere il verbo. Nel frattempo, sono in corso le iniziative e le manifestazioni nelle varie città d’Italia durante questa giornata dedicata alla tutela delle donne. A Roma striscioni con scritto “Vive nella lotta” e “Stop femminicidio“, messaggi lanciati dalle lavoratrici e lavoratori della Cgil.



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