Roma: schiaffi durante consiglio comunale, colpito anche Marino (VIDEO)
Schiaffi durante il Consiglio comunale a Roma. Colpito il sindaco Ignazio Marino. I due consiglieri Rossi e Peciola sono arrivati alle mani
Gioco di mani, gioco di villani. Eppure, si è concluso così, con una rissa, ieri il consiglio comunale a Roma. Due consiglieri, Dario Rossin (Fdi) e Gianluca Peciola (Sel) sono arrivati alle mani. Colpito anche, a quanto sembrerebbe per sbaglio, il sindaco della Capitale Ignazio Marino. Ad iniziare sarebbe stato Rossin che avrebbe mollato uno schiaffo a Peciola. Questo, poi, ha tentato di ricambiare il gesto. Nel frattempo Marino controbbatte: “Non si è trattata di una gomitata involontaria. Mi ha dato una gomitata. Adesso ho un bernoccolo in testa. Non ho visto chi fosse. Ho visto solo una figura urlante che usava turpiloquio. Non so chi sia e non sono neanche intenzionato a conoscerlo”. Questi sono i commenti del sindaco Marino durante gli schiaffi volati in aula di consiglio comunale. L’Assemblea Capitolina si era riunita ieri alle 20,00 per discutere sull’approvazione di un documento finanziario consuntivo 2013, un documento che deve arrivare per necessità entro il 30 novembre, secondo quanto stabilito da Governo. Pena il commissariamento. Ma ecco come si è svolta la dinamica della rissa. Rossin, avviandosi verso Mirko Coratti, al fine di contestargli qualcosa, colpisce “involontariamente” alla testa il sindaco Marino. Marino esce subito dall’aula per farsi medicare. Ma non finisce qui. Peciola, si avventa vero Rossin, ma non riuscendo a colpirlo. All’improvviso il consiglio comunale si è trasformato da una normale assemblea a un incontro di boxe. Rossin è corso subito dopo da Marino per scusarsi: “Tutti i consiglieri hanno visto la dinamica. Anche le riprese video possono testimoniare. Per impedire a Coratti di svolgere una votazione contraria al regolamento, è stato urtato il sindaco. Io non me ne sono accorto. Poi ho appreso dalla stampa l’accaduto e sono andato a scusarmi”. Marino, però, nel frattempo, aveva già rilasciato la sua dichiarazione su quanto accaduto.
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