Papa Francesco benedice in pubblico le ossa di San Pietro. Poi scambia lo zucchetto con un sacerdote
Nella giornata conclusiva dell'Anno della fede, il pontefice ha esposto per la prima volta in piazza le reliquie di San Pietro. Scoperte nel 1950, la conferma dell'appartenenza all'apostolo fu data nel 1968 da papa Paolo VI
Papa Francesco ha scelto la giornata odierna, la domenica conclusiva dell’Anno della fede, per esporre per la prima volta in piazza San Pietro la cassetta di bronzo in cui sono custodite i resti delle ossa dell’apostolo omonimo.
Il gesto compiuto prima della celebrazione della messa riporta al centro dell’attenzione la disputa sulla fondatezza degli studi che nel 1968 portarono papa Paolo VI a dichiarare: “Nuove indagini pazientissime e accuratissime furono in seguito eseguite con risultato che noi, confortati dal giudizio di valenti e prudenti persone competenti, crediamo positivo: anche le reliquie di San Pietro sono state identificate in modo che possiamo ritenere convincente”. Il ritrovamento dei resti risale invece al 1950 quando papa Pacelli annunciò che sotto la basilica erano stati fatti degli scavi da cui era emersa quella che si credeva poter essere la tomba in cui era stato sepolto l’apostolo Pietro. A identificare il luogo della sepoltura era stata l’archeologa Margherita Guarducci che si imbatté in un graffito, risalente al 160, dove era inciso in greco “Pietro è qui dentro”. Pietro, che fu il primo papa, venne martirizzato a Roma nell’anno 67 dell’era cristiana.
A conclusione della messa, papa Francesco si è concesso un nuovo siparietto: prima di salire sulla vettura che gli avrebbe permesso di fare il consueto giro tra i fedeli presenti in piazza, ha scambiato con un sacerdote lo zucchetto bianco, confermando la volontà di comunicare di sé l’immagine di un papa più vicino ai fedeli.