Attualità Italiana

Beppe Grillo: “Noi populisti rabbiosi? Mi piace! Li cancelleremo dalla Storia”

Dal proprio blog, il leader del Movimento 5 Stelle torna a ruggire contro il Governo e risponde con un lungo post alle critiche espresse da Letta oggi nell'ambito della Convenzione del Pd a Roma

Quella che nelle intenzioni di Letta doveva essere una pesante critica, per Grillo è diventata un’etichetta da apprezzare, forse più perché proveniente da un esponente di quella politica a cui il leader del Movimento 5 Stelle ha letteralmente dichiarato guerra, sin dall’inizio della propria attività politica.
L’espressione a cui facciamo riferimento è quella di “populisti rabbiosi” con cui Letta, pur non facendo riferimento esplicito a Grillo, ha voluto rimarcare la differenza tra il Pd e gli avversari. La frase è contenuta nella lettera con cui il premier è intervenuto oggi alla Convenzione del Partito democratico a Roma.
Questa la risposta di Grillo: “Certo, siamo rabbiosi verso questi partiti che hanno depredato il Paese e si atteggiano a salvatori. Certo, siamo populisti rabbiosi e quando avremo la maggioranza, cancelleremo dalla Storia questa classe politica. Populista rabbioso? Mi piace!”.
Il capo del M5S ha poi aggiunto: “Questo signore sta perdendo la testa. Lui sa che la politica dell’austerità voluta dalla Bce per salvare i crediti delle banche tedesche e della Germania nei nostri confronti ci porterà a schiantarci contro il muro. Lo sa benissimo. E’ come un condannato nel braccio della morte che vuole guadagnare tempo”.
L’ex comico genovese ha poi continuato stilando un ritratto del primo ministro, senza badare al politically correct: “Capitan Findus Letta ha molti meriti, nipote del Gran Ciambellano Gianni Letta, il consigliere di Berlusconi, nipote acquisito di Napolitano che lo ha nominato presidente del Consiglio in una notte tempestosa insieme a Testa d’Asfalto, mentitore professionista sul finanziamento dei partiti e sulla legge elettorale, in carriera politica da bambino, non ha mai fatto altro nella vita, pollo di allevamento della democrazia cristiana traslocato nel pdmenoelle, capace però di esprimersi in lingua inglese, un merito incommensurabile per un politico italiano, ammiratore di Andreotti, uno dei peggiori figuri della Prima Repubblica, mentore dell’alleanza con il Pdl sin da prima delle elezioni quando invitò a votare Pdl piuttosto che Il MoVimento 5 Stelle”.
Tornando poi allo scenario economico internazionale, Grillo scrive: “Il debito pubblico esplosivo e il rapporto con il Pil avviato a sfondare il 140% nel 2014 sono una miccia che non si può spegnere con le misure ridicole proposte da duo Letta/Saccomanni. Il Nipote ha spiegato che se non diminuiranno le tasse Grillo rischia di andare al 51%, subito dopo ha aumentato le tasse sulla benzina e sui conti correnti. Un simbolo di coerenza e di lucidità. E’ il primo esempio di un attaccapanni premier: chi ci appende i vestiti da lui vuole una cosa sola, il mantenimento dello status quo, anche a costo di tenere il kazako Alfano e la ligrestina Cancellieri attaccati alle loro poltrone esponendosi a figure di merda colossali”.

 

 



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