Attualità Italiana

Decadenza, Berlusconi: “Non mi dimetto. Il Senato dovrà vergognarsi”

In un'intervista al Mattino, il leader del centrodestra ha parlato del futuro del centrodestra e del governo, ha fatto i complimenti a Renzi e lasciato uno spiraglio per la pace con gli alfaniani.

Un tributo alla figura di leader e un pass omaggio da concedere per spirito di squadra o giù di lì. Parafrasando è questo ciò che Silvio Berlusconi si sarebbe aspettato – a meno di lieti (per lui) colpi di scena finali – dal Parlamento e dallo stesso Governo. La disputa è la stessa che da mesi tiene inchiodato il futuro politico del centrodestra: il voto sulla decadenza da senatore a cui Berlusconi dovrebbe andare incontro, come conseguenza della condanna a 4 anni per frode fiscale con sentenza passata in giudicato nell’ambito del processo Mediaset.
Berlusconi, in un’intervista rilasciata al quotidiano napoletano Il Mattino, dichiara di non avere intenzione di dimettersi prima del voto (che dovrebbe avvenire, a meno di clamorose decisioni dell’ultimo minuto, nei prossimi giorni) per mettere i colleghi senatori davanti “alla responsabilità di una cosa di cui si dovranno vergognare per sempre“. E questo perché il leader del centrodestra si sarebbe atteso che la propria situazione venisse gestita tenendo conto del suo “ruolo” e dunque concedendo “un’agibilità politica che ogni cittadino di buon senso e di buona fede concederebbe a un alleato“. E tutto ciò in barba alle norme più basilari che regolano il sistema democratico, che suggerirebbero di rispettare le sentenze giudiziarie definitive.
Ma su questo punto, le idee di Berlusconi – che negli anni ci ha abituato a una volubilità senza eguali – sono risapute: quello della Magistratura è stato un attacco con finalità politiche, un assedio che il fondatore di Forza Italia subirebbe sin dal suo ingresso in politica. Ed è proprio per questo motivo che Berlusconi nega un possibile passaggio di consegne alla figlia Marina: “Non voglio assolutamente che mia figlia entri in politica. Non voglio che, in un Paese in cui la magistratura è diventata un contropotere dello Stato, lei subisca ciò che ho subito io“.
Nel corso dell’intervista, Berlusconi lancia velate intimidazioni circa il futuro del governo Letta sostentendo che “il voto di decadenza è il punto di non ritorno oltre il quale ci regoleremo soltanto in base all’esame dei contenuti della finanziaria“, salvo poi fare riferimento a una possibile maggioranza che potrebbe esistere anche senza l’appoggio di Forza Italia: “Perchè mai si dovrebbe tornare al voto? Il governo non ha forse raggiunto una maggioranza in grado di reggere, anche se noi passeremo all’opposizione?“.
Una battuta anche sul possibile futuro candidato premier del centrosinistra, Matteo Renzi, definito “un grande comunicatore” e sulla neonata formazione del Nuovo centrodestra, venuta fuori dalla scissione interna al Pdl: “Nessuna frattura è insuperabile. Se dovessero capire di aver commesso un errore, noi saremmo tutti lieti di un ritorno all’unità“.

 



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