Cina, esplosione in un oleodotto causa 47 morti: “Si sono aperte voragini di un chilometro e mezzo”
Nella deflagrazione sono rimaste ferite 136 persone, mentre 18.000 sono gli sfollati, ma secondo i media locali la concentrazione di particelle tossiche nell'aria sarebbe al di sotto delle norme nazionali.
Grave incidente in Cina, dove un’esplosione all’interno di un oleodotto ha causato ieri la morte di 47 persone. La deflagrazione è avvenuta a Qingdao, grande città portuale nella provincia cinese di Shandong, dove in un impianto di proprietà della società Sinopec (la principale compagnia petrolifera cinese), un’esplosione ha provocato una vera e propria strage.
Oltre alle 47 vittime, le autorità hanno dichiarato che il numero dei feriti è di 136, alcuni dei quali gravi. Diciottomila persone sono state evacuate dalle proprie case, e l’intera zona ha subito dei danneggiamenti nella distribuzione di gas, di elettricità e di acqua.
Stando a quanto riportato dai media locali “la concentrazione di particelle tossiche nell’aria resta limitata alle norme nazionali“.
Secondo alcuni testimoni le esplosioni sarebbero state due, in seguito alle quali è divampato un violento incendio. Il petrolio è finito sulle strade e in mare, con le fiamme che sono arrivate fino nei pressi della costa. A essere stata contaminata dalla perdita – durata circa quindici minuti – è stata un’area di circa 3 chilometri.
La deflagrazione ha causato l’apertura di voragini ampie un chilometro e mezzo. Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta che cercherà di ricostruire la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità del personale che al momento dei fatti era sul posto.