Siria, bombardamenti a est di Aleppo: 40 morti
I testimoni parlano di barili-bomba sganciati dagli elicotteri. Colpiti dei sobborghi nella parte orientale di Aleppo. Intanto, un gruppo vicino ai ribelli avrebbe preso il controllo di un campo petrolifero
E’ di 40 il numero – ancora provvisorio – delle vittime dei bombardamenti che nelle ultime ore hanno colpito il nord della Siria, non molto distante da Aleppo. Tra i morti, anche donne e bambini. Responsabili dei bombardamenti aerei sarebbero state le forze fedeli a Bashar al Assad, il presidente che per mesi è stato al centro dell’attenzione internazionale per la repressione brutale dei dissensi nati nel paese sulla scia delle primavere arabe.
A essere stati colpiti sarebbero stati alcuni sobborghi localizzati a est del centro di Aleppo. Come di consueto in contesti così difficili, poca è l’affidabilità dei dati diffusi dalle autorità. A parlare di quaranta corpi, molti dei quali non identificati, sono stati alcun attivisti di al Bab e Tadef, le due città più colpite.
I testimoni hanno riferito di barili-bomba sganciati dagli elicotteri. I bombardamenti hanno distrutto diversi palazzi e sotto le macerie si pensa possano esserci ancora dei corpi. Stando alle prime indiscrezioni, tra i cadaveri ritrovati vi sarebbero quattro minorenni e sei donne.
Intanto, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha comunicato che Jabhat al-Nusra, un gruppo vicino ad al-Qaeda che sostiene la causa dei ribelli siriani, ha preso possesso di un campo petrolifero dalle parti di al-Omar, località situata nella provincia di Deir el-Zour, non distante dal confine con l’Iraq. Su questo fatto, però, non è ancora giunta alcuna conferma da parte del governo di Bashar al-Assad.
Qualora la notizia fosse suffragata dai fatti, questo sarebbe l’ennesimo duro colpo per il governo di Damasco che ha nelle esportazioni di petrolio una grossa fetta degli introiti. Stado a quanto sostenuto dagli esperti del settore, dall’inizio degli scontri in Siria le esportazioni petrolifere si sono totalmente azzerate con il governo che si è ritrovato a dover far entrare dall’estero i carburanti raffinati.