Pavia, capo dei vigili intascava multe per pagare la cucina della figlia
Il capo dei vigili di Parona, in provincia di Pavia, multava i conducenti con verbali falsi e intascava i soldi che gli servivano per pagare la cucina della figlia
Il capo dei vigili di Parona, in provincia di Pavia, intascava le multe che gli servivano per pagare la cucina della figlia. Questo è lo scandalo in cui è implicato Maurizio De Padova, non un vigile qualunque, ma addirittura il capo dei vigili. In zone isolate provvedeva a fare multe soprattutto a persone di nazionalità straniera, per lo più camionisti, ad anziani e donne. E così intascava il bottino, che a quanto pare gli serviva per pagare la cucina della figlia.
Ora il capo dei vigili di Parona è stato arrestato dai Carabinieri di Vigevano in flagranza di reato, e su di lui pende l’accusa di concussione. Lo hanno beccato mentre faceva una multa ad un camionista olandese, perché non aveva la cintura di sicurezza. E così il capo dei vigili gli ha chiesto 80 euro in contanti, certificando la multa con un falso verbale di accertamento. Non era di certo la prima volta che Maurizio De Padova intascava i soldi delle contravvenzioni. Nella sua automobile privata sono stati rinvenuti circa 100 verbali di accertamento del tutto falsi, per una somma pari ad almeno mille euro. Ne aveva anche altri in bianco, pronti per l’utilizzo e per nuove false multe. Alcuni testimoni hanno affermato di aver dato dei soldi al capo dei vigili affinché non facesse loro il verbale.
E così è venuta a galla la verità. Il capo dei vigili Maurizio De Padova intascava il denaro delle multe per sanare dei debiti contratti per l’acquisto della cucina alla figlia, la quale da poco era convolata a nozze.
I controlli erano scattati per la maniera inusuale di fermare le persone: in zone isolate, intimando lo stop anche a quattro veicoli per volta. Ci sarebbero inoltre dei filmati a dimostrazione del fatto che il capo dei vigili di Parona intascava quei soldi in maniera indebita.