Basilicata al voto: alle 12 affluenza in calo dell’1,7%. Si torna al voto dopo le dimissioni di De Filippo
Gli elettori della Basilicata sono chiamati per eleggere il nuovo presidente e il consiglio regionale. Alleanze per il centro destra e il centrosinistra, mentre Sel e M5S corrono da soli
Finesettimana di elezioni in Basilicata, dove i seggi rimarranno aperti dalle 8 fino alle 22 di stasera e domani dalle 7 alle 15, per la nomina del presidente della giunta regionale e del consiglio regionale. Le persone aventi il diritto di voto sono sono 575.160, di cui 282.323 uomini e 292.837 donne, distribuiti in 681 sezioni elettorali.
Il centrodestra si presenta ai nastri di partenza con una lista ‘Per la Basilicata’ che accoglie il Popolo delle libertà (Pdl), Scelta Civica, Unione democratici di centro (Udc) e Moderati in rivoluzione, si affida a Salvatore Di Maggio come futuro governatore. Sul fronte opposto, il centrosinistra arriva alle urne con un’alleanza che vede insieme Partito democratico (Pd), Partito socialista italiano (Psi), Centro democratico, Italia dei valori (Idv) e Realta’ Italia, e che propone come candidato presidente Maurizio Pittella, capolista anche di “Basilicata presente”. Corsa in solitaria, invece per Sinista ecologia e libertà (Sel) e Movimento 5 Stelle (M5s), che si presenteranno davanti agli elettori senza alleanze e candidando come governatore rispettivamente Maria Murante e Piernicola Pedicini.
Giungono intanto i primi dati sull’affluenza, e i numeri sembrano mantenere il trend degli ultimi periodi, presentando una disaffezione da parte dell’elettorato. Infatti, alle ore 12 di oggi l’affluenza era in calo rispetto alle scorse votazioni: nello specifico, il ministero degli Interni ha comunicato che aveva votato il 5,79% degli aventi diritto a fronte del 7,42% registrato nelle ultime consultazioni. Anche nelle due città principali è stato confermato il trend negativo: se a Potenza l’affluenza è scesa dal 7,40% al 6,03%, a Matera si è passati dal 7,46% al 5,24%.
Da ricordare come questa tornata elettorale sia stata resa necessaria dopo la ratifica delle dimissioni del presidente Vito De Filippo, implicato nei mesi passati in una vicenda ambigua riguardante rimborsi elettorale illeciti che vedeva come protagonisti alcuni assessori della sua giunta. De Filippo, che ha rinunciato al proprio incarico lo scorso 24 aprile, non è coinvolto nell’inchiesta.