Chiedevano il pizzo, arrestati tre Casalesi. Fondamentale la collaborazione degli imprenditori
Tra gli arrestati anche Vincenzo Schiavone, già detenuto, e fratello del parroco indagato nell'inchiesta sulla latitanza del boss Nicola Panaro
Soffocati dalle pressanti richieste, alcuni imprenditori campani hanno denunciato alle forze dell’ordine le estorsioni subite da esponenti malavitosi legati al clan dei Casalesi, che oggi hanno tratto in arresto tre uomini con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Alla denuncia sono seguite nei mesi le indagini che hanno portato alle ordinanze di custodia cautelare. Tra i tre destinatari delle ordinanze anche Vincenzo Schiavone, già detenuto, e fratello del parroco indagato nell’inchiesta circa la latitanza del boss Nicola Panaro.
Per portare a compimento l’operazione è stata necessaria la collaborazione degli imprenditori, impegnati nel settore edile, che hanno denunciato l’accaduto. Stando a quanto riferito dalle forze dell’ordine, le richieste da parte dei tre camorristi si aggiravano attorno al mezzo milione di euro, in cambio di una protezione dei cantieri di lavoro. A fare denuncia è stato anche il titolare di un ipermercato di Villa Literno, anche lui vittima del tentativo di un’estorsione da 5mila euro.
La zona interessata dalle indagini è quella compresa tra le cittadine di Arnone, Villa Literno e Cancello.