Attualità Italiana

Crozza a Ballarò ironizza sulla legge di stabilità e gli emendamenti (VIDEO)

Ieri sera è andato in onda il programma Ballarò, aperto come di consueto dalla copertina satirica di Maurizio Crozza, che ha ironizzato sulla Legge di stabilità e gli emendamenti che la riguardano

Ieri sera, 12 novembre 2013, è andata in onda una nuova puntata di Ballarò. Come di consueto ad aprire la puntata è la copertina satirica di Maurizio Crozza. Se da un lato questo siparietto fa ridere e divertire gli italiani sintonizzati su Rai3, dall’altro fa riflettere sulle vicissitudini italiane. E così Crozza esordisce parlando ritorno sulla Terra dell’astronauta Luca Parmitano. Crozza dice che dallo spazio si vedono due cose, la Grande Muraglia Cinese e la “grande merdaglia italiana“. Ha poi detto di essersi sentito sollevato dalla possibilità che un satellite cadesse sulla Terra, perché in Italia forse avrebbe messo un po’ d’ordine.

Crozza ha poi ironizzato sulla Legge di stabilità, per la quale i partiti hanno presentato 3.000 emendamenti, “una correzione a riga“, 43 correzioni a pagina per 70 pagine. Dunque Crozza si chiede: “Cosa si salverà della Legge di stabilità? Il titolo forse? Stabilità? Mmm, forse no“. La copertina satirica di Crozza prosegue parlando dell’emendamento che suggerisce di sostituire la Trise, la tassa sulla casa, con il Tuc: “L’hanno sostituita con un cracker“. Il comico definisce la trovata non male, in quanto per aumentare le entrate fiscali basterebbe associare ad ogni tassa il nome di uno sponsor, così che a pagare non siano solamente i cittadini italiani. Ad esempio, “l’Imu lo pagavamo solo noi, con il Tuc lo paga anche la Saiva“. Crozza prosegue con gli esempi dicendo che si potrebbe chiamare il bollo auto “mocio“, così “una parte lo paga Vileda“. La copertina satirica va avanti, e Crozza parla di un altro emendamento: la vendita delle spiagge. “Non solo vogliono respingere gli immigrati che vengono da fuori, ma adesso vogliono respingere anche noi“. Già le spiagge sono state tutte deturpate dal cemento, ora vogliono anche venderle. “C’è così tanto cemento che i bagnini ti piantano l’ombrellone con il martello pneumatico“, dice Crozza che continua dicendo che “stiamo perdendo il senso della bellezza“, e le nostre coste sono irriconoscibili. E così il comico fa notare che prima di vendere le spiagge si devono tagliare le auto blu e tutti gli altri sprechi dei politici.

Crozza infine dice che tra i 3.000 emendamenti c’è anche la depenalizzazione della frode fiscale, una legge salva-Silvio, portata avanti a quanto pare da Capezzone e Brunetta, che imita nel corso del suo intervento.

 



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