Mafia, blitz nel Siracusano: fermati due pericolosi latitanti. Uno dei due si suicida
Erano tra i trenta latitanti più ricercati d'Italia, sono stati fermati dagli uomini del Gis. I fratelli Mignacca furono tra i protagonisti della guerra di mafia a cavallo tra anni Settanta e Ottanta
Calogero e Vincenzo, detto Vincenzino, Mignacca erano da tempo inseriti nella lista dei trenta latitanti più ricercati d’Italia. Oggi, dopo più di cinque anni dal momento in cui avevano fatto perdere le loro tracce, sfuggendo all’ordine di cattura, sono stati ritrovare in un casolare nelle campagne di Lentini, in provincia di Siracusa.
I due vivevano in una struttura spartana e, al momento dell’irruzione degli uomini del Gruppo investigativo speciale (Gis) dei carabinieri, erano presenti nel casolare due fucili e due pistole. Se Calogero Mignacca, 41 anni, è stato subito immobilizzato, Vincenzo, 46 anni, si è puntato una pistola contro la tempia e si è suicidato.
I due erano al centro del processo “Mare nostrum” e avevano riportato già diverse sentenze: per Vincenzo la condanna in appello era stata di 4 ergastoli, mentre per il fratello di 4 anni e 10 mesi.
Stando alle ricostruzioni rese note dai militari, l’irruzione nel casolare è stata resa necessaria per la mancata intenzione da parte dei due di arrendersi. Il luogo adesso è stato messo a disposizione degli uomini del Ris di Messina che cercheranno eventuali elementi utili per le indagini ancora in atto.
I fratelli Mignacca, secondo i magistrati, ebbero un ruolo fondamentale, a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, nella guerra di mafia che causò centinaia di morti nella fascia tirrenica del Messinese. A operazione ultimata, da Roma sono arrivati i complimenti del ministro degli Interni Angelino Alfano che si è congratulato con il comandante generale dell’arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, per l’intervento del Gis.