Attualità Italiana

Selvaggia Lucarelli vs Checco Zalone: sbagliato parlare così dei bambini con genitori divorziati

Selvaggia Lucarelli attacca Checco Zalone: in Sole a Catinelle poca sensibilità nei confronti dei bambini figli di genitori divorziati

Sole a Catinelle è uno dei film italiani da record. Incassi magistrali e gente che fa ore di fila per entrare al cinema. Italiani che ridono credendo che quello che vedono sia un film per bambini e invece non si rendono conto che forse quale battutina dovrebbe farci riflettere. Questo era il nostro parere, ve lo abbiamo raccontato nella nostra recensione. Pare però che Selvaggia Lucarelli ci abbia letto dell’altro e dalle colonne di Libero “attacca” ovviamente in modo costruttivo, Checco Zalone per quel poco tatto nei confronti dei bambini figli di genitori divorziati. Secondo la Lucarelli è sbagliato parlare con tanta leggerezza di un tema che tanti bambini purtroppo devono affrontare nella vita reale e che non è un film ma la realtà.

La Lucarelli non è la sola a criticare aspetti negativi che si possono vedere in Sole a Catinelle ma forse come lei stessa dice, c’è un pò troppo di “bigottismo” anche se probabilmente una mamma separata può capire meglio certe dinamiche. La Lucarelli però forse potrebbe avere una risposta da Zalone, che probabilmente trapela anche dal film ( considerato che dal flash back che vediamo si capisce bene che lui e sua moglie si sono sposati perchè lei era rimasta incinta). La risposta di Zalone potrebbe essere che i figli dei separati non dovrebbero esserci, perchè, se tanto si tiene al loro bene, non ci si separa con la stessa facilità con cui ci si soffia il naso cosa che purtroppo oggi giorno avviene troppo facilmente. Ma anche qui si potrebbe aprire un capitolo lungo per cui lo evitiamo riportandovi parte dell’articolo della Lucarelli in cui spiega perchè secondo lei il film di Zalone non è adatto ai piccini.

“Trovo che il modo di trattare il tema separazione in maniera del tutto funzionale alla battuta, sia quel politicamente scorretto giusto e divertente per gli adulti e meno per i bambini. Soprattutto per i bambini con genitori separati, a cui spesso (e grazie al cielo) si sceglie di occultare una buona parte delle dinamiche che una separazione si porta dietro. Il film di Zalone racconta ai figli cose che i figli di separati non dovrebbero sapere: l’astio che si può provare per un nuovo compagno, la sofferenza nel suddividersi i giorni di vacanza, la preoccupazione di offrire meno dell’altro genitore, i danni che possono fare genitori assenti e anaffettivi. E il tutto, naturalmente, senza una struttura narrativa che conduca il bambino che vede il film da qualche parte.”

Si potrebbe davvero commentare in tanti modi come abbiamo detto in precedenza. I bambini hanno una grande sensibilità e probabilmente è vero, forse alcune battute sono buttate lì senza troppo pensarci. Però una cosa ce la sentiamo di dire: i bambini di otto anni sanno molte più cose di quelle che si vedono nella pellicola di Zalone. Chi non ha capito cosa fosse il gesto del sesso orale si è fatto una risata e i genitori glielo avranno spiegato per bene. Ma a otto anni purtroppo quei gesti i bambini li fanno a scuola. Forse il figlio della Lucarelli ha il piacere di stare in una classe in cui i bambini giocano ancora con le macchinine, amano il pallone e non accendono la tv di nascosto dei genitori per vedere cose proibite, una cosa miracolosa. Non tocchiamo il tema della separazione perchè solo chi vive una situazione simile può avere idea di quello che si prova. Ma una cosa la diciamo: finiamola di credere alla favole, del resto come si è visto nel caso delle baby prostitute di Roma a 12 anni le bambine non giocano più con le bambole così come a 8 anni i bambini hanno già cercato su google la parola sesso.



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