Onorato confessa: Riina voleva uccidere Andreotti e il figlio
Il pentito Francesco Onorato durante il processo sulla trattativa Stato-mafia confessa che Riina voleva uccidere Andreotti e il figlio
Il pentito Francesco Onorato, nel corso del processo sulla trattativa Stato-mafia, ha confessato: “Riina voleva uccidere Andreotti e suo figlio”. Secondo quanto avrebbe dichiarato Onorato pare che le intenzioni de “il capo dei capi” erano proprio quelle di far fuori Andreotti e il figlio. A ostacolare però i piani di Toto’ Riina era stato il rafforzamento della scorta del politico defunto da pochi mesi. «Dopo il maxi-processo – continua Onorato – una serie di politici furono contattati da Cosa nostra: tra questi vi era anche Salvo Lima che però non si presentò all’appuntamento». Riina non tollerava l’atteggiamento di Andreotti e aveva deciso di farlo uccidere. Onorato ha raccontato che alcuni politici si erano prestati all’attenzione del boss e gli avevano permesso di portare avanti determinate operazioni, finendo poi per mollarlo. “Prima ci hanno fatto ammazzare Dalla Chiesa i signori Craxi e Andreotti che si sentivano il fiato addosso. Poi, nel momento in cui l’opinione pubblica è scesa in piazza, i politici si sono andati a nascondere”, dichiara Onorato.
Il pentito racconta, infatti, che Riina sarebbe rimasto infastidito da questo comportamento e avrebbe provveduto nel condannare a morte tutti i politici che l’avevano “tradito”. Onorato fa riferimento in particolare a una lista sulla quale sarebbero riportati nominativi di personaggi appartenenti alle istituzioni. Si tratta di politici che Riina avrebbe voluto eliminare dopo il maxiprocesso. Tra questi c’era Vizzini e Mannino, all’inizio molto apprezzati all’interno del clan di Cosa nostra; i cugini Salvo, Salvo Lima. «Riina – conclude Onorato – ha ragione a dire che lo Stato manovrava Cosa nostra. Lui sta pagando il conto, lo Stato no. Tra Cosa nostra e i politici c’è stata sempre connivenza».