Ivrea, operai Olivetti uccisi da amianto: venti indagati
Procura di Ivrea apre un'inchiesta contro la Olivetti. 20 gli indagati. Gli operai degli stabilimenti sarebbero venuti a stretto contatto con l'amianto
La Procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta nei confronti della società Olivetti. 20 gli indagati, tra industriali e manager. A far partire l’inchiesta è stata la morte di alcuni operai della Olivetti che a quanto pare sarebbe venuti a stretto contatto con l’amianto. I dipendenti, infatti, avevano prestato servizio presso alcuni stabilimenti dell’azienda dove venivano fabbricati telescriventi e personal computer. Questi stabilimenti erano inquinati da sostanze cancerogene. Gli operai sono deceduti tra il 2003 e i primi mesi del 2013: avevano lavorato presso i reparti contaminati da fibre di amianto, che col passare degli anni li hanno uccisi. Tra le 20 persone indagate c’è anche Carlo De Benedetti, presidente dell’azienda dal 1978 al 1996 insieme al fratello Franco, vicepresidente e amministratore delegato dell’Olivetti. Indagato anche Corrado Passera, banchiere ed ex ministro del governo Monti, nonché co amministratore delegato tra il 1992 e il 1996. La Procura di Ivrea li accusa di omicidio colposo e lesioni colpose plurime. L’ipotesi più sposata è quella di non aver utilizzato le contromisure necessarie per evitare che gli operai venissero a contatto con le fibre di amianto. Adesso le famiglie delle vittime chiedono solo che venga fatta giustizia. Molti operai, infatti, sono ancora vivi ma lottano contro il cancro, che ha colpito anche loro. Nel frattempo, il procuratore capo della Repubblica di Ivrea, Giuseppe Ferrando dichiara: «Il caso è delicato. Le parti lese sono numerose e ci sono degli indagati». Per il momento gli indagati hanno solo ricevuto un avviso di garanzia e restano ancora sconosciuti i dettagli dell’inchiesta. Tutto ha avuto inizio dalla prima segnalazione di 6 anni fa da parte dei familiari di una ex dipendente dell’azienda. La donna aveva prestato servizio nello stabilimento di San Bernardo, a Ivrea, dal 1965 al 1980. Nel 2007 è morta per un mesotelioma pleurico maligno. Successivamente, dalle perizie era risultato che la dipendente si era ammalata per aver inalato talco contaminato con amianto.