Pomì usa pomodori padani, non quelli della Terra dei Fuochi: è polemica
L'azienda Pomì sottolinea di utilizzare esclusivamente pomodori padani, e non quelli provenienti dalla Terra dei Fuochi. Ma su internet è polemica
L’azienda Pomì non usa i pomodori della Terra dei Fuochi, ma quelli padani. Questa è l’affermazione che ha generato polemica, ancora una volta su internet. Pomì dice di usare i pomodori padani coltivati nella zona, a meno di 50 km dagli stabilimenti di confezionamento. Nessun rischio per i consumatori, ora disorientati a causa dei rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi. Ma non a tutti è piaciuta la dichiarazione di Pomì, che in tal modo segna una linea di demarcazione netta tra Nord e Sud.
Pomì ha tenuto a precisare, tramite il social network Facebook, di volere trasparenza con i consumatori, mettendoli al corrente riguardo quanto ingeriscono andando ad acquistare prodotti dell’azienda. Una “comunicazione chiara e diretta” è quella auspicata da Pomì, che promette uno scambio continuo con la stampa italiana per fare luce sulla propria posizione riguardo i prodotti coltivati nella Terra dei Fuochi. Insomma, fin qui tutto bene, e la volontà di trasparenza di Pomì non può che rassicurare i consumatori. Ma anche stavolta è polemica da parte di alcuni meridionali, che si sono sentiti offesi dalle dichiarazioni di Pomì e minacciano di boicottare i suoi prodotti. A detta di queste persone l’azienda del Nord avrebbe speculato sul disastro ambientale scoperto nella Terra dei Fuochi, luogo in cui la gente si ammala e muore a causa dei rifiuti tossici.
Le dichiarazioni di Pomì possono essere lette in due modi: trasparenza per i consumatori, o volontà di profitto in questo momento difficile per la Campania? A voi l’ardua sentenza.
Probabilmente sarebbe ora che anche le altre aziende svelassero se i prodotti che consumano provengono dalla Terra dei Fuochi o meno. Un po’ di trasparenza in questo momento di confusione non potrebbe che giovare a tutti, purché non si tramuti in speculazione.
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