Lotta al contante: sanzione minima di 3mila euro per chi raggiunge i mille euro
Prevista sanzione minima di 3 mila euro per coloro che superano per il contante la soglia di 999,99 euro
Arriva la sanzione minima di 3mila euro per chi raggiunge i mille euro di contante. In Italia, ormai da anni, le regole volte a combattere l’evasione e al riciclaggio si scontrano con l’uso, e talvolta abuso, del contante, un’abitudine, divenuto forse un vizio nazionale. Il “tetto” alle operazioni e agli investimenti che si possono effettuare con l’uso di banconote, attualmente al di sotto dei mille euro, viene periodicamente abbassato e nuovamente innalzato. Su tale argomento si è riaccesa la discussione tra le forze politiche. In merito a ciò, infatti, il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, chiede di mantenere basso il tetto all’uso del contante. C’è, invece, chi come il vicepremier Angelino Alfano, propone di innalzarlo introducendo però il contrasto d’interessi.
A prender parola su tale tema è anche il presidente del Consiglio: «Il nostro Paese deve essere un Paese nel quale vige la trasparenza sul tema dei pagamenti elettronici, delle ristrutturazioni edilizie, dell’antisismico, dell’ecobonus». Da anni in Italia le regole di contrasto all’evasione e al riciclaggio si scontrano con l’uso – e l’abuso – del contante, un’abitudine (o un vizio) tutto nazionale. Il “tetto” alle operazioni e agli investimenti che si possono effettuare con l’uso di banconote viene periodicamente abbassato e nuovamente innalzato.
Le ultime modifiche legislative che riguardando l’uso del contante risalgono al 2011, ovvero la manovra contenuta nel decreto legge n. 138 del 2011 con la quale il Governo aveva ridotto il limite di utilizzo da 5mila a 2.500 euro, con efficacia immediata dal 13 agosto, lo stesso giorno di pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. il decreto “salva Italia” (6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214) all’articolo 12, comma 1, aveva poi stabilito la riduzione a 999,99 euro dei limiti all’uso del contante e dei titoli al portatore previsti dalla legge 231/2007, testo cardine dell’antiriciclaggio. Dal 31 marzo 2012, invece, il tetto di 999,99 euro riguarda anche il saldo dei libretti bancari o postali al portatore. Entro quella data, i saldi in eccesso al tetto dovevano essere ricondotti entro quella cifra, pena pesanti sanzioni.