Modena: minorenne stuprata dal branco. Il padre si appella alla giustizia
Minorenne stuprata da un branco di ragazzi a Modena. Il padre della 16enne fa un appello affinchè venga fatta giustizia
“Sono fiero del coraggio di mia figlia che continua a lottare nonostante i pregiudizi di chi non le crede”. E’ questo l’appello del padre che invita a spegnere i riflettori sulla vicenda che ha interessato la figlia 16enne minorenne di Modena. La 16enne è stata stuprata da un branco di ragazzi tra i 17 e i 18 anni. Adesso il padre della minorenne stuprata si appella alle istituzioni perché facessero giustizia alla figlia. Il padre della 16enne esprime il suo apprezzamento nei confronti della figlia perché “ha tanto coraggio soprattutto perché è dura non essere creduti”. Molte donne, infatti, prima di lei, anche più piccole ci sono passate. Il padre della minorenne stuprata fa appello anche ai genitori dei giovani:“Basta pregiudizi sulla donna tentatrice”. Come sostiene lo stesso padre della ragazza, infatti, sono sempre le vittime ad essere infangate. Non viene meno, però, alcuna speranza di poter ricevere la giustizia meritata. Ciò che preme più di tutti al padre della minorenne è il fatto che bisognerebbe abbattere alcuni pregiudizi nei confronti della donna, spesso considerata come “un diavolo tentatore”. in modo tale da poter evitare la stessa sorte in futuro ad altre ragazze. “Il peso dei giudizi dei media è un fardello troppo grande per l’età di mia figlia – continua il padre della minorenne stuprata “spesso, infatti, opinonisti o i media esprimono giudizi senza sapere bene cosa è accaduto”.
Nel frattempo si attende il verdetto del tribunale di Modena che valuterà se il branco di ragazzi che ha approfittato della figlia verrà ritenuto colpevole o meno. Atteso anche l’esame del Dna, fissato per l’11 novembre. L’esame sarà la prova che stabilirà chi dei cinque ragazzi ha avuto rapporti sessuali con la minorenne. Inoltre, è da accertare ancora se la ragazzina fosse consenziente e lucida.
“Grazie di cuore a tutti quelli che, e sono tanti, anche solo con un sorriso, una pacca, un abbraccio, una parola di solidarietà aiutano nostra figlia ad andare avanti e sopportare un fardello così pesante”, conclude il padre della ragazza.