Electrolux in crisi, 2mila posti di lavoro a rischio
Il gigante degli elettrodomestici Electrolux è in crisi, e a farne le spese potrebbero essere 2mila posti di lavoro
La multinazionale svedese Electrolux è in crisi, e sarebbero circa 2mila i posti di lavoro a rischio. L’azienda, specializzata in elettrodomestici, potrebbe così rinunciare al 3% della propria forza lavoro. Il tutto deriva dagli scarsi risultati ottenuti nel corso del terzo trimestre, con una diminuzione dell’utile pari al 29%, corrispondenti a 75 milioni di euro. Posti di lavoro a rischio anche in Italia, dove è incerto il futuro delle quattro fabbriche presenti sul territorio, situate a Porcia, in provincia di Pordenone, Susegana, in provincia di Treviso, Solaro Milanese e Forlì. In esse vengono prodotti rispettivamente lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, forni.
Intanto è praticamente certa la chiusura di una fabbrica in Australia, oltre alla riduzione dei lavoratori in Europa, Medio Oriente e Africa. Per quel che concerne l’Italia, Electrolux effettuerà analisi accurate per decidere le sorti delle quattro fabbriche italiane. La crisi di Eletrolux ha dato vita ad un’indagine i cui esiti sono attesi per aprile 2014. Il calo della domanda avrebbe costretto l’azienda a prendere decisioni drastiche sui suoi stabilimenti. E così sono circa 200 i dipendenti Electrolux che in Italia rischiano di perdere il lavoro. Si vogliono ridurre i costi operativi in Europa. Electrolux ha deciso di aprire un’investigazione su tutti gli stabilimenti italiani di elettrodomestici. Si vogliono ridurre i costi e rilanciare la competitività del mercato. Ad annunciarlo è stato il presidente di Electrolux, Keit Mc Louglin, a seguito di accurate valutazioni su come gestire la situazione di crisi.
Altri posti di lavoro sono quindi a rischio in Italia, dove la disoccupazione costituisce un grave problema per le famiglie. Si attendono dunque le decisioni da parte di Electrolux per quel che concerne gli stabilimenti italiani.