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Raffaele muore a Roma dopo la protesta dei malati di SLA

Raffaele Pennacchio è deceduto a Roma, in seguito alla protesta dei malati di SLA tenutasi davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanze nella capitale

Drammatica morte a Roma, in seguito alla protesta dei malati di SLASclerosi Laterale Amiotrofica – tenutasi ieri nella capitale, proprio davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze: Raffaele Pennacchio, malato di questo terribile male, è deceduto in albergo subito dopo l’incontro con il Governo.

Il 55enne pare fosse particolarmente stanco e provato per i due giorni passati a protestare per il diritto dell’assistenza domiciliare ai disabili gravi: Pennacchio aveva, infatti, partecipato sia alla protesta davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, sia all’incontro con il Governo.”Raffaele si è battuto per accendere i riflettori sull’assistenza domiciliare ai disabili gravi e gravissimi, che hanno diritto a restare a casa con dignità e a cure amorevoli. Chi meglio di un familiare può assistere un congiunto malato grave?“, dice Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre Onlus.
La donna racconta che, nonostante la molta stanchezza, Raffaele non si era tirato indietro ed aveva proseguito la propria lotta al tavolo con il Governo – rappresentato dal viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra, dal sottosegretario all’Economia e alle Finanze, Pier Paolo Baretta e dal sottosegretario alla Salute, Paolo Fadda – continuando ad esclamare di far presto, perché per i malati di SLA non c’è più tempo. La tragedia, poi, al ritorno in albergo, dove l’uomo era tornato stanco, ma soddisfatto per la promessa da parte del Governo di aumentare i fondi per la non autosufficienza e per l’assistenza domiciliare ai disabili gravi e gravissimi. Improvvisamente, il 55enne si è accasciato e non si è più ripreso: Raffaele Pennacchio era un medico in pensione, sposato, che viveva a Macerata Campania – in provincia di Caserta – e che lottava per il rispetto dei malati di SLA, che dovrebbero poter essere curati ed accuditi in casa propria.

Restano online i suoi ultimi messaggi su Twitter e Facebook, risalenti al 21 ottobre, proprio prima di partire per Roma e partecipare al presidio nella capitale: “Domani parto per Roma, non ci sentiremo per qualche giorno“, queste le sue ultime parole online.



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